Una disamina puntuale e impietosa. Che mette in risalto con la massima aderenza alla realtà le carenze di un’amministrazione comunale deludente e incapace di attuare il programma elettorale. Il coordinatore di Orta Viva Raffaele Arena prende carta e penna e descrive il declino di una coalizione che non riesce a dare risposte ai problemi della città. “Il re è nudo. È ormai sotto gli occhi di tutti i cittadini – sottolinea l’avvocato – che Antonino Santillo ha fallito su ogni fronte. Sul piano politico il sindaco, in pochi mesi, ha dimostrato doti da supereroe: ha mandato in frantumi una coalizione che si è presentata da sola alle ultime elezioni comunali. Invece di ricercare i punti di contatto tra liste, in qualche caso molto diverse tra loro, ha accentuato le divergenze affidandosi a improbabili suggeritori e puntando su una parte, peraltro minoritaria, della squadra di governo. Santillo ha fatto l’opposto di quello che avrebbe dovuto fare un “buon padre di famiglia”: si è affidato, mani e piedi, a due-tre personaggi in cerca di autore, che fin dall’insediamento hanno fatto il bello e il cattivo tempo, dettando la linea politica con il chiaro obiettivo di rafforzare le proprie rendite di posizione a discapito delle altre componenti della maggioranza. Un “buon padre di famiglia”, al contrario, avrebbe dovuto trattare allo stesso modo tutti i propri “figli”. Un buon sindaco si sarebbe adoperato per allargare gli spazi del confronto. Un vero leader si sarebbe fatto carico, in prima persona e senza farsi scudo di altri, di scelte rispettose degli equilibri interni. Santillo ha scelto un’altra strada: quella dei caminetti, quella dei quattro amici al bar. Ecco, questa è la responsabilità più grave di Santillo: aver alimentato nella maggioranza la formazione di gruppi «amici» e di quelli «nemici»”.

Raffaele Arena

Il leader di Orta Viva passa in rassegna le deficienze amministrative. E anche in questo caso chiama in causa il primo cittadino, accusato di non essere all’altezza del compito. “I grossolani errori politici di Santillo si sono riverberati sul terreno amministrativo. Ma il Sindaco ci ha messo del suo anche sul piano operativo. La subalternità ai funzionari comunali ha praticamente azzerato l’indirizzo politico sul futuro della città. La tecnocrazia ha preso il sopravvento sull’azione di governo. Il programma elettorale è stato chiuso in un cassetto polveroso. Si è prodotto un risultato esiziale: Orta di Atella è stata amministrata dai burocrati. In pratica, è come se non si fosse votato. È come se il Sindaco e la giunta non avessero un mandato popolare per mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale. Santillo si è dimostrato debole e subalterno. Incapace di assumersi la responsabilità delle scelte. Un Sindaco che non sceglie è un sindaco che non governa. Un Sindaco che non governa conduce la città nelle sabbie mobili”. Arena pone l’accento sulle principali problematiche della città. E rigetta al mittente le “scuse” sul poco tempo a disposizione e sulla “gravità” delle questioni sul tappeto. “In questi mesi di amministrazione Santillo si è aggrappato sugli specchi degli alibi: dissesto finanziario, carenza di personale, poco tempo a disposizione. Per quanto riguarda il cosiddetto “rodaggio amministrativo” è ormai finito da tempo. Basta lagne. Rispetto ai conti pubblici e alla pianta organica del Comune ridotta all’osso, gli alibi non reggono: Santillo ha amministrato già in passato, quando si è candidato alla guida del paese non conosceva le problematiche più urgenti? Certo che sì. Ha voluto la bicicletta, ora pedali. Il suo piagnisteo è insopportabile. Chi governa – osserva il coordinatore di Orta Viva – non deve lamentarsi, deve affrontare e risolvere i problemi dei cittadini. Per elencare tutte le questioni irrisolte servirebbero fiumi di inchiostro. Mi limito a segnalare la gravissima “dimenticanza” sulla riscossione del ruolo 2018 dei tributi comunali. Un ente locale in dissesto finanziario che “dimentica” di riscuotere le tasse è come un viandante nel deserto che lascia a casa la borraccia d’acqua. Siamo ben oltre il ridicolo. Chiediamo al sindaco Santillo di fare immediatamente chiarezza sull’accaduto e di individuare i responsabili di un errore inaccettabile che ha lasciato a bocca aperta l’intera comunità. Un’altra questione prioritaria – afferma Arena – è l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Santillo ha cacciato dalla maggioranza chi si è astenuto in consiglio comunale. Il Ministero dell’Interno, con l’invio di ben 43 pagine di prescrizioni, da un lato ha dato ragione a chi aveva chiesto un maggiore confronto sul documento finanziario, dall’altro ha decretato l’ennesima figuraccia del Sindaco. In vista del nuovo approdo in assise del bilancio il primo cittadino ha intenzione di commettere gli stessi errori? Errare è umano, perseverare è diabolico”.

Antonino Santillo

Poi l’affondo finale che ha il sapore di un ultimatum a Santillo. “Occorre stilare, con la massima condivisione, – precisa il leader di Orta Viva – un cronoprogramma che indichi quali obiettivi urgenti intende raggiungere l’amministrazione e con quali tempi. Per noi sono prioritarie le tematiche ambientali, il decoro urbano e le politiche sociali per giovani, anziani e fasce deboli. Bisogna dare risposte concrete in tempi prefissati. Finora il sindaco Santillo e i suoi quattro amici al bar hanno preferito mercanteggiare per non perdere le poltrone. Noi, invece, non chiediamo posti al sole. Ma pretendiamo che i padroni del vapore si mettano da parte per anteporre gli interessi dei cittadini a quelli personali. In tal caso siamo pronti a fare la nostra parte. Altrimenti, proprio nell’interesse della gente, – conclude l’avvocato – non saremo disponibili a “salvare” un’amministrazione comunale che predilige miseri interessi di bottega. Una squadra di governo del genere condannerebbe a morte la nostra già martoriata città. Noi non faremo parte dei carnefici”.

L’intervento di Raffaele Arena è una goccia nel deserto dell’omertà politico-amministrativa. I consiglieri cacciati dal sindaco all’opposizione tacciono perché vorrebbero essere riaccolti nelle sue braccia. I gruppi politici(?) latitano. I movimenti civici sono in ferie a tempo indeterminato. In questa valle di lacrime si salvano Antonio Sorvillo e Nicola Margarita di Fare Democratico per Orta Verde e Antonio Chianese di Orta Democratica, che hanno chiesto a Santillo di rendicontare in assise sull’azione della giunta e di riferire sul nuovo assetto consiliare. Tutti gli altri consiglieri, tenendo due piedi in una staffa, pensano di essere astuti, ma sono soltanto dei furbetti del quartierino. In un clima di degrado politico, amministrativo e umano che coinvolge direttamente i consiglieri comunali ci verrebbe da difendere Santillo. Il sindaco ha fallito, certo. Ma chi fa parte dell’assise cos’ha prodotto? Meno di zero. Stanno lì a scaldare le sedie. Stanno lì a fare le comparse. Stanno lì e ci vogliono restare a costo di devastare la città. Ma il giudizio della gente è una sentenza senza appello: “Questo è il peggior consiglio comunale della storia di Orta di Atella”.

Mario De Michele

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