
Aversa Moderata non chiederà a Franco Matacena la testa di Olga Diana. Ma l’assessore dovrà cedere ai 5 consiglieri del gruppo capitanato da Giovanni Innocenti deleghe “pesanti” come quelle all’Ambiente, all’Igiene urbana e alla Mobilità. Questa la linea del presidente dell’assise e del suo movimento dopo l’adesione di Diana a Forza Italia e la sua decisione in solitaria di candidarsi alle regionali nella lista che sta approntando la deputata azzurra Mariarita Patriarca. Innocenti e company adottano una posizione soft che tiene in considerazione le dimissioni di Diana da consigliere comunale e che quindi non mette in discussione la sua permanenza in giunta. Ovviamente non sarà più in quota Aversa Moderata. Già da tempo il gruppo lamenta il mancato coinvolgimento nell’attività amministrativa in settori nevralgici che finora hanno evidenziato gravi criticità, con particolare riferimento alla tutela ambientale e al decoro urbano. Ora che tutti i nodi, sia politici che amministrativi, sono venuti al pettine Diana dovrà fare spazio ai consiglieri zanniniani, con i quali peraltro l’assessore non è mai riuscita a fare squadra.

Nemmeno con Innocenti le cose sono filate lisce. Mentre il numero uno dell’assise ha sempre cercato di creare un clima di armonia per avere un gruppo coeso e unito, Diana ha intrapreso la strada della battitrice libera. Fino all’inatteso strappo con i Moderati normanni. Nonostante la clamorosa rottura Innocenti ha mantenuto i nervi saldi. Non ha deciso di epurarla anche per non mettere in difficoltà il sindaco. La scelta politica più scontata e legittima sarebbe stata infatti indicare un rosa di nomi a Matacena per un rapido cambio nell’esecutivo. Ma ora spetta proprio alla fascia tricolore sbrogliare la matassa per evitare che il caso Diana possa avere gravi ripercussioni sull’intera squadra di governo. Il primo passo di Matacena dovrebbe essere quello di interloquire con Innocenti. La questione è tutta interna ad Aversa Moderata. Dunque, la soluzione va trovata assieme al leader del movimento. Per di più, come detto, il presidente dell’assise non ha assunto un atteggiamento giacobino, che pure sarebbe giustificato.

La prontezza del sindaco sarà un elemento decisivo. Sullo sfondo c’è la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione contro Diana. Si voterà a scrutinio segreto. Se Matacena resterà col cerino in mano, a causa dei suoi ormai proverbiali tempi biblici, il consiglio comunale potrebbe trasformarsi in una corrida. Non è affatto escluso che l’iniziativa della minoranza possa essere appoggiata da una fetta della maggioranza. A quanto pare l’assessore all’Ambiente non sarebbe tanto amata neppure dagli alleati. Anzi, si vocifera che ci sia una pattuglia di consiglieri, in particolare quelli di sesso femminile, che non vedrebbe l’ora di sbarazzarsene. In caso di sfiducia a Diana per il sindaco sarebbe un disastro. Sul piano politico e amministrativo ne uscirebbe debolissimo. Il voto del civico consesso contro un assessore apparirebbe in parte come una sfiducia allo stesso Matacena. È lui ad aver nominato i membri della giunta. Insomma, il caso Diana è una bomba ad orologeria. Il timer è già partito. Il conto alla rovescia, pure.
Mario De Michele