Olga Diana prende carta e penna e contesta ben undici inadempimenti al dirigente dell’area tecnica Danila D’Angelo (link in basso). Nella nota di sollecito l’assessore all’Ambiente richiede, tra l’altro, l’aggiudicazione dell’accordo quadro per la manutenzione del verde cittadino, l’aggiudicazione dei lavori di adeguamento dei centri di raccolta comunali di via Perugia e via Cappuccini, l’esternalizzazione della gestione dei parchi pubblici, la redazione del nuovo piano industriale per l’appalto dei servizi di igiene urbana in scadenza il prossimo 15 novembre e il ripristino delle fontane di piazza Melvin Jones e del parco Pozzi. Più volte Diana sottolinea che si tratta di provvedimenti da molto tempo fermi al palo. E richiama una precedente nota dello scorso 12 gennaio, a suo dire rimasta lettera morta, riguardante il mancato perfezionamento dei provvedimenti per le “gare relative ai servizi di recupero delle varie frazioni di rifiuti da raccolta differenziata né tantomeno redatti atti di proroga agli attuali gestori degli impianti di destinazione dei rifiuti stessi”.

Al termine del durissimo documento contro il responsabile dell’area tecnica, l’assessore all’Ambiente rimarca che “declina ogni responsabilità che possa scaturire dalla mancata attivazione di tutte le procedure sopra richiamate che sono di esclusiva gestione amministrativo-burocratica della parte dirigenziale”. Secondo Diana, quindi, sarebbe l’ingegnere D’Angelo la principale colpevole delle gravi criticità in materia ambientale e di decoro urbano. È vero o è soltanto uno scaricabarile per cercare di uscire dalla morsa delle insistenti accuse di incapacità amministrativa? Se le doglianze dell’assessore trovassero reale riscontro la dirigente sarebbe passibile di provvedimenti disciplinari. E la palla finirebbe nel perimetro del sindaco Franco Matacena e del segretario generale Emanuela De Chiara, entrambi messi a conoscenza del problema.

Giovanni Zannini, Franco Matacena e Giovanni Innocenti

Ma la nota di Diana assume inevitabilmente anche contorni politici. Aversa Moderata ha preso le distanze dall’assessore dopo la sua adesione a Forza Italia e la sua intenzione di candidarsi alle regionali nella lista civica del deputato azzurro Mariarita Patriarca. E se da un lato Giovanni Innocenti e i consiglieri zanniniani non hanno preteso la cacciata di Diana dalla giunta, è altrettanto notorio che Aversa Moderata chiederà a Matacena l’assegnazione delle sue deleghe “pesanti”, inclusa quella all’Ambiente, oltre a quelle alla Mobilità e ai rapporti con l’Asl. Sullo sfondo, inoltre, c’è la mozione di sfiducia contro Diana presentata dall’opposizione e che sarà votata a scrutinio segreto. Non è escluso che possa passare con alcuni voti decisivi della maggioranza. Già si intravede Federica Turco sulla riva del fiume.

Gianpaolo Dello Vicario

Finora Diana non ha cercato una mediazione né con Innocenti, né con la fascia tricolore. Probabilmente si fa scudo del sostegno di Aversa Azzurra, salita da 2 a 4 consiglieri dopo il passaggio di Adele Ferrara e Ivan Giglio al gruppo di Gianpaolo Dello Vicario. Una parte di Aversa Azzurra infatti è molto vicina a Patriarca. In pratica, in maggioranza la vera partita sul caso Diana si gioca tra Aversa Moderata e Aversa Azzurra. Ipotizzarne l’esito è al momento impossibile. Tutti gli scenari sono aperti. Ma nessuno di esso fa ben sperare per Matacena, sempre più ingabbiato in una coalizione di acerrimi nemici.

Mario De Michele

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