
Lo andiamo scrivendo da un bel po’. Gianpaolo Dello Vicario in pubblico dice una cosa, in privato ne pensa un’altra e nell’intermezzo ne fa un’altra ancora. La sua fiabesca narrazione di un’Aversa Azzurra disinteressata a posti di potere è stata smentita ieri sera durante il preconsiglio di maggioranza. Quando tutto filava liscio il leader degli azzurri normanni è scattato dalla sedia e ha sbattuto la porta. Risultato? Il suo logoro bluff si è frantumato. Prima di andarsene infuriato ha sbottato: “È da 10 mesi che chiediamo altre deleghe ma nessuno ci ha tenuto in considerazione, a queste condizioni è inutile continuare a discutere”. Ops, qualcosa non torna. Dello Vicario non è quello che da giorni sta sbandierando ai quattro venti, anche a mezzo stampa, che Aversa Azzurra non chiede e non avrebbe chiesto nulla per il “bene della città”? “Ça va sans dire” che l’ultimo annuncio irato rivolto ieri sera a Franco Matacena di cedere tutte le deleghe rientra nel vasto catalogo delle cose dette ma non pensate. A carte scoperte Dello Vicario ha perso “una mano” decisiva. Il sindaco gli avrebbe proposto la delega di vicesindaco per dare massima visibilità ad Aversa Azzurra. Grandissima occasione persa. Dopo la sua incomprensibile sfuriata Matacena ha eliminato dalle soluzioni possibili per superare la crisi quella di nominare Dello Vicario come suo braccio destra. Di fronte alla sua scomposta reazione tutti gli alleati, nessuno escluso, avrebbero ostacolato il progetto del sindaco. In pratica, il leader di Aversa Azzurra, per mutuare Trapattoni, aveva già il gatto nel sacco ma se l’è fatto sfuggire con una mossa autolesionistica.

Come dicevamo, il vertice si è era indirizzato sui giusti binari. Matacena ha introdotto la discussione con un intervento di alto profilo politico. In modo autocritico, cosa che gli fa onore, ha registrato le criticità amministrative emerse nel primo anno di gestione e, a partire da lui stesso, ha richiamato tutti al senso di responsabilità istituzionale di fronte alla collettività. Sulla necessità di un ritocco di alcune deleghe il sindaco non ha messo la testa sotto la sabbia fornendo ampie aperture ad Aversa Azzurra, alla luce del rafforzamento del gruppo in assise. Poi ha toccato il tasto dolente della problematica tra Aversa Moderata e Olga Diana, scoppiata in seguito all’addio dell’assessore alla squadra di Giovanni Innocenti. Giustamente la fascia tricolore ha rimarcato che si tratta di una questione interna a una forza della maggioranza e in quell’alveo va risolta. Grande maturità politica hanno dimostrato anche Diana e Innocenti. L’assessore ha già rimesso tutte le sue deleghe nelle mani del sindaco. Nel suo intervento ha ammesso che la richiesta di Aversa Moderata è legittima e ha dato la sua disponibilità a un chiarimento definitivo per superare l’impasse.

Innocenti ha colto la palla al balzo. Il presidente dell’assise ha chiarito, ma non ce n’era nemmeno bisogno, che non si tratta di una questione personalistica ma strettamente di natura politica. La priorità, ha sottolineato, è ritrovare serenità e coesione per affrontare e risolvere i problemi della città. Discorso chiuso. L’intervento di Matacena e la postura di Diana e Innocenti hanno riscontrato il consenso di tutti a parte, come già evidenziato, di Dello Vicario. Cosa si profila in vista del civico consesso di lunedì prossimo (19 maggio) con all’ordine del giorno le mozioni contro Diana e Orlando De Cristofaro? Le prossime ore saranno determinanti. È stato dato pieno mandato al sindaco di ricomporre la frattura con Dello Vicario. Sul tavolo della trattativa potrebbe essere messa la delega all’Asi per Ciccio Di Virgilio. Matacena confida nell’ennesimo gesto nobile di Raffaele De Gaetano, finora fortemente bistrattato. Il leader de Il Centro per Aversa potrebbe fare un altro passo di lato, in vista di un meritato riconoscimento quando si metterà mano al rimpasto in giunta previsto all’indomani delle regionali. Agli azzurri normanni potrebbe andare anche il Contenzioso. Anche questa sarebbe una scelta condivisibile e condivisa.

Restando sulla rimodulazione delle deleghe sarebbe una soluzione praticabile coinvolgere Ivan Giglio nel settore Sport e Impianti sportivi. Qui Federica Turco e Francesco Sagliocco di Noi Aversani dovrebbero dimostrare saggezza e senso di responsabilità. Inutile alimentare altri attriti e accumulare scorie personalistiche su una delega “leggera”. Adele Ferrara invece sembra la persona giusta per occuparsi dei Grandi eventi.
Matacena riuscirà nell’impresa di mettere tutti d’accordo in extremis? Lo sapremo nelle prossime ore. Una cosa è certa: in questa fase non si potrà più tramare sottobanco, ognuno dovrà metterci la faccia. E se le mozioni di sfiducia saranno discusse (quella di Diana è ormai superata) sarebbe d’uopo che Innocenti proponga il voto palese, così gli aversani capiranno chi lavora davvero per la città e chi soltanto per sé stesso.
Mario De Michele