Domani alle 10, presso l’Hotel dei Cavalieri a piazza Vanvitelli a Caserta, si terrà l’VIII congresso provinciale di Rifondazione Comunista. Il partito, presente sin dalla fondazione nel capoluogo e in provincia, sta attraversando una fase di ricostruzione del proprio lavoro e il congresso, svoltosi nei principali comuni di Terra di Lavoro, ha registrato una volontà dei nuclei comunisti di voler presentare la propria proposta alternativa alla politica prima di Berlusconi e oggi di Monti.

La provincia di Caserta, vittima di una crisi aggravata dall’immobilismo e dall’affarismo delle amministrazioni locali espressione delle destre, è in attesa di un riscatto sociale da troppo tempo, e Rifondazione, assieme alle altre forze della sinistra politica e sociale, vuole candidarsi a fornire una via d’uscita alla continua decadenza. Nel dibattito congressuale si sono confrontati 3 documenti: la prima mozione, UNIRE LA SINISTRA D’ALTERNATIVA, USCIRE DAL CAPITALISMO IN CRISI, presentata nazionalmente dal segretario Paolo Ferrero e localmente sostenuta dalla segreteria uscente, con il segretario Pasquale Panico, e i dirigenti Giovanni Capobianco e Claudio Dell’Aquila , ha ottenuto il 54,92% dei voti; la seconda, PER IL PARTITO DI CLASSE, ha ricevuto il 40,8%, promossa da Claudio Bellotti e a Caserta dal coordinatore dei Giovani Comunisti Luigi Piscitelli e dai segretari dei circoli di Aversa Giovanni Savino, di Santa Maria Capua Vetere Lello Mele e di Piedimonte Raffaele Campanile; il terzo documento, Comunisti per l’opposizione di classe, del 4,1% è stato appoggiato dal segretario del circolo di Capua Valerio De Rosa. Il vivace dibattito ha suscitato partecipazione e interesse nella base del partito, pronto a una nuova stagione di lotte.

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