Se l’opposizione vota 8 punti su 10 in consiglio comunale può ancora dirsi tale? Se la lista Uniti per Cesa, sconfitta alle ultime amministrative, di fatto non è più rappresentata in assise il gioco democratico non è truccato? Se chi non ha votato per Enzo Guida e company non ha più punti di riferimento istituzionali per far valere la propria voce è rispettata la volontà popolare? Ecco, basta porsi delle semplici domande per comprendere che la cacciata manu militari di Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde nasconde una doppia finalità: da un lato quella, per così dire personalistica, cioè colpire chi disturbava il manovratore, dall’altro realizzare il sogno del sindaco Guida, ovvero trasformare l’amministrazione comunale in una marmellata indistinta. Di notte tutte le vacche sono grigie, direbbe il filosofo. E il primo cittadino sul piano politico ha raggiunto l’obiettivo: oggi è praticamente impossibile distinguere le proposte della maggioranza da quelle della minoranza. Con una sola giocata Guida è riuscito ad azzerare l’opposizione uscita dalle urne e a neutralizzare, se non annettere, quella stabilita da lui stesso. Killer Instinct politico. Ma sorge un’altra domanda? L’opposizione ibrida, formata da Raffaele Bencivenga, Luigi De Angelis, Maria Rosaria Guarino e Maria Oliva, è frutto unicamente della realpolitik di Guida, che si è insinuato con opportunismo perfetto nelle crepe di Uniti per Cesa, oppure è il risultato di un dialogo sotterraneo che mira a omogenizzare l’amministrazione per poi presentarsi assieme alle prossime comunali? La sensazione è che siano in atto da tempo le prove tecniche di intesa tra Pd e Movimento 5 Stelle. Con una differenza abissale rispetto al quadro nazionale. Mentre Giuseppe Conte a Roma rivendica la leadership del campo largo soprattutto nelle realtà dove hanno governato i dem, a Cesa i pentastellati si avviano a essere la ruota di scorta del partito di Elly Schlein. Per le prossime comunali infatti non è in discussione affatto che il candidato sindaco sarà di nuovo Guida, se non opterà per la candidatura alle regionali, o un suo prescelto. A ciò si aggiunge una politica, chiamiamola così, slegata dal territorio da parte dei 5 Stelle. Che continuano a proporre istanze “alte”, cioè sensate a livello nazionale, ma poco efficaci per la risoluzione delle problematiche che stanno più a cuore ai cittadini. I seguaci di Conte non dicono una parola sulla perdita di identità della città. Qual è la vocazione di Cesa? La rete del piccolo commercio è stata strappata dalla scelta di puntare sulla grande distribuzione (vedi Conad). L’agricoltura è un miraggio lontano. Il terziario non esiste. Nessuno crede alla favoletta della filiera dell’Asprinio e delle grotte, economicamente marginali come una rondine a primavera. Si è puntato sulla vecchia ricetta del mattone, in linea con le politiche del centrodestra. Lo sviluppo di Cesa coincide con l’arricchimento dei palazzinari. Cosa ne pensano i pentastellati? Non è dato sapere. I 5 Stelle viaggiano su due binari ciechi. Il primo: occuparsi dei massimi sistemi è un invito a nozze per Guida, che non a caso accoglie tutte le proposte dell’opposizione perché non tolgono e non mettono al cammino della maggioranza, anzi gli consentono di fare anche bella figura. Il secondo: la “romanizzazione” dei pentastellati di Cesa, ovvero l’incapacità di intercettare le istanze del territorio, assesterà il colpo di grazia ai 5 Stelle quando si conteranno le schede elettorali delle prossime amministrative. Del resto è fisiologico che i cittadini in un contesto di omologazione tra maggioranza e minoranza sceglieranno sempre “l’originale” (Guida) e mai la “fotocopia” (Bencivenga). Un rischio dal quale si guarda bene Conte che mantiene sempre alta l’asticella della competizione con la Schlein. Al contrario i pentastellati cesani per fare un dispetto alla moglie (Ferrante, Alma, Bortone e Verde) si tarpano le ali rendendo una passeggiata un’altra vittoria alle comunali dell’attuale maggioranza. Se invece, scelta peraltro legittima, Bencivenga ha già un accordo con Guida per la prossima tornata elettorale sarebbe doveroso sottoscriverla alla luce del sole per rispetto della collettività. E sarebbe ora di finirla con la pantomima di un’opposizione ormai organica alla maggioranza. Una stretta di mano. E tutti felici e contenti. Al momento del voto saranno i cittadini a scrivere sulla lavagna i nomi dei buoni e dei cattivi.

Mario De Michele

NOTA DEL DIRETTORE RESPONSABILE
Non l’avrei mai voluto fare, ma purtroppo così è la vita. Esprimo, a nome dell’intera redazione di Italia Notizie, le più sentite condoglianze ad Antimo Dell’Omo, amico, uomo di grande spessore culturale ed ex assessore, per la scomparsa della cara mamma. Caro Antimo, fatti forza. Non sarà facile, lo sappiamo. Che la terra sia lieve per la tua amata madre.

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