Il centrosinistra getta le basi per il campo largo alle comunali di Aversa. Pd e 5 Stelle si avviano a siglare un accordo programmatico da sottoporre al mondo moderato composto da una lunga fila di movimenti civici. La piattaforma politica prevede un patto con tutti gli schieramenti alternativi al governo Meloni. Una proposta allettante che dem e pentastellati mettono in campo e propongono altri, in particolare alle liste civiche e ai Moderati di Giovanni Zannini. Si potrebbe trovare l’intesa su Franco Matacena, indicato da Pd e M5S, come candidato sindaco della coalizione. Il nome del presidente dell’Ordine di commercialisti di Napoli Nord andrebbe quindi bene anche ai centristi. Un uomo della società civile capace di affasciare anche i gruppi non organici al centrosinistra e di pescare nel mondo della cattolico. Del resto solo così potrà nascere un vero campo largo in grado di competere per la vittoria elettorale. I giochi sono ancora aperti. E non mancano le ritrosie. Ma è evidente che le battaglie identitarie sarebbero un ostacolo invalicabile al processo di condivisione di un progetto più ampio. D’altro canto l’idea di mettere assieme i soggetti locali che non si rivedono nel quadro politico nazionale del centrodestra potrebbe dare la stura all’intesa tra Pd, 5 Stelle e una consistente fetta dei moderati calcando le tracce degli accordi siglati alle regionali di Sardegna e Abbruzzo.

Antonio Farinaro

Sul versante opposto prende forma la candidatura a sindaco di Antonio Farinaro. L’ex presidente del consiglio comunale avrebbe dato la disponibilità a scendere in campo alla guida dello schieramento di centrodestra. Anche Farinaro è un nome di grande appeal nell’area centrista. E proprio al centro si giocherà la partita decisiva per la vittoria alle amministrative. Aversa è una città a forte vocazione moderata con un dna politico democristiano. In città la Dc non sembra un ricordo della Prima Repubblica. L’esito del voto dell’8 e 9 giugno dipenderà molto dalla capacità delle coalizioni di conquistare l’elettorato moderato. Un altro aspetto decisivo ruota attorno all’astensionismo. Vincerà chi convincerà più elettori a recarsi alle urne. Un’impresa non facile in una fase in cui è ancora forte la sfiducia dei cittadini per la politica.

Mario De Michele

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