La Fiom va avanti nella sua battaglia per la “riconquista” del contratto nazionale, i diritti e le libertà sindacali che considera sotto attacco. Sarà di quattro ore il pacchetto di scioperi per assemblee deciso dalle tute blu della Cgil contro la scelta della Fiat di uscire dal contratto nazionale, annuncia il leader Maurizio Landini.

E che, ormai, ha un proprio contratto per gli oltre 86 mila lavoratori del gruppo (firmato il 13 dicembre con Fim, Uilm, Fismic, Uglm). Peraltro proprio da oggi Fiat e Fiat industrial escono ufficialmente da Confindustria (e da Federmeccanica), come comunicato dall’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, nella lettera del 3 ottobre scorso al presidente dell’associazione degli industriali, Emma Marcegaglia, in cui scriveva: “Come preannunciato nella lettera del 30 giugno scorso, Fiat e Fiat Industrial hanno deciso di uscire da Confindustria con effetto dal 1 gennaio 2012”.

La Fiom, dunque, non molla: gli scioperi partiranno dal 9 gennaio e saranno articolati fabbrica per fabbrica, entro il mese, prima della manifestazione nazionale dell’11 febbraio. E, per restare dentro le fabbriche, annuncia inoltre Landini: “I ricorsi sono già pronti”. “Prima delle feste e della chiusura delle fabbriche per cassa integrazione, in alcuni stabilimenti, abbiamo già proceduto alla nomina delle Rsa, votate dai lavoratori. Se la Fiat non le riconoscerà, adiremo anche per vie legali”, afferma Landini. Il riferimento è al nodo delle Rappresentanze sindacali aziendali che nel contratto Fiat sono previste solo per i sindacati firmatari.

L’intenzione della Fiom è, in tal caso, di ricorrere contro l’azienda per condotta antisindacale: “Vorrei ricordare – dice il segretario generale della Fiom – che la Fiat è stata già condannata per condotta antisindacale dal tribunale di Torino” proprio “perché esclude un sindacato dalla rappresentanza. Vorrei anche sottolineare – aggiunge – che sulle prime 800 assunzioni di Pomigliano non c’é un iscritto alla Fiom: siamo di fronte ad una discriminazione sindacale”.

Landini spiega, inoltre, che nei motivi delle quattro ore di sciopero che si faranno a gennaio rientra anche l’accordo separato sul contratto auto raggiunto da Federmeccanica con Fim, Uilm, Fismic e Uglm e la volontà delle tute blu della Cgil di “riconquistare” il contratto nazionale. La Fiom ha presentato una piattaforma di rinnovo del contratto 2008, l’ultimo da loro firmato, per il quale sostiene l’ultrattività. Quanto alla sola Fiat, il leader della Fiom, riferisce inoltre che “la raccolta di firme tra i lavoratori nelle fabbriche del Lingotto per un referendum abrogativo, in due giorni e mezzo, sempre prima dello stop, ha già superato quota 10 mila”.

Il 10 gennaio è convocato il Comitato centrale della Fiom, fa infine sapere Landini, che torna a chiedere “al governo di intervenire perché siano garantiti gli investimenti e le libertà sindacali. Di cancellare l’articolo 8 della manovra sulle deroghe dei contratti aziendali ai contratti nazionali e di modificare l’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori (che disciplina la costituzione delle Rsa per le organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti) e, ancor prima, di arrivare ad una vera legge sulla rappresentanza”.

 

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