Governo e maggioranza si sono date un giorno di tempo per mettere a punto il pacchetto delle possibili modifiche alla manovra. Se sui grandi temi da ritoccare, dall’Imu-Ici sulla prima casa all’indicizzazione delle pensioni, solo per citare le due questioni piu’ importanti, tutto il Parlamento concorda, piu’ difficile e’ la strada per la ricerca delle coperture. A conti fatti le richieste che la maggioranza ritiene prioritarie costano nell’ordine dei 4-5 miliardi di euro.

Una cifra enorme da reperire nel giro di 24 ore e i margini reali sembrano veramente stretti. La quadra dovrebbe essere trovata nei lavori delle Commissioni Bilancio e Finanze, per poi procedere speditamente in Aula, e’ quello che si dice in queste ore alla Camera, con il voto di fiducia. Intanto monta la polemica per il possibile rinvio del taglio degli stipendi ai parlamentari. Prosegue intanto il confronto tra governo da una parte e partiti e forze sociali dall’altra.

Il premier Mario Monti incontrera’ a Palazzo Chigi i leader sindacali, mentre il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha visto con i relatori Pier Paolo Baretta del Pd e Maurizio Leo del Pdl, i rappresentanti di Pdl, Pd e Terzo Polo. Una sorta di ‘cabina di regia’ per verificare insieme i margini di modifica. Secondo quanto si apprende, il governo sarebbe stato disponibile ad alleggerire una delle norme (o casa o pensioni) ma la maggioranza avrebbe insistito per la ricerca di risorse per correggere le due questioni: ampliare la platea dei pensionati fuori dal blocco dell’indicizzazione e alleggerire la tassazione sulla prima casa per particolare fasce di contribuenti, magari legando la franchigia Imu all’Isee, che misura sia il reddito che la composizione dei nuclei familiari

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