Sarebbe stato ”meglio varare un’imposta una tantum sui patrimoni superiori ai 5 o ai 10 milioni di euro, andando a colpire in questo modo anche gli evasori”. Lo afferma Luca Cordero di Montezemolo, in un’intervista al Corriere della Sera in cui viene sollecitato sulla possibilita’ di una sua prossima entrata in politica, della nuova manovra varata dal Cdm ed in particolare del prelievo sui redditi oltre i 90 mila euro ritenuto ”uno scandalo puro e semplice” anche perche’ colpisce ”chi vive di stipendio e paga quasi il 50% di tasse” vedendo persone ”intorno a se’ che guadagnano molto di piu’ pagando poco o nulla”.

Secondo Montezemolo, che parla di ”scelte deboli” e del fatto che arrivato ”il momento di ricostruire il Paese” anche dal punto di vista etico (”i bizantinismi – afferma – non hanno piu’ spazio”), il governo avrebbe potuto ”vendere o dismettere e, se non fosse stato sufficiente, un vero contributo di solidarieta’ da chi se lo puo’ permettere”: una cosa – prosegue il presidente della Ferrari – ”chiedere un contributo di solidarieta’ a me o a Berlusconi, una cosa e’ colpire un dirigente con famiglia a carico”. Per Montezemolo ”stanno asserragliati” rinchiusi ”nei Palazzi della politica” e ”non si rendono conto di quello che il Paese reale sta attraversando”. ”Il ministro dell’Economia – aggiunge l’ex presidente della Fiat parlando delle rassicurazioni che arrivavano dal governo sull’ombra della crisi – ha dispensato lezioni a tutti, econimisti, imprenditori, sindacati e persino alla Banca d’Italia. Ed ecco dove siamo”. E non risparmia l’opposizione: l’ho sentita ”teorizzare la propria superiorita’ morale e poi ho letto fatti di cronaca e tangenti. Ho sentito spiegare che i problemi dell’Italia inziano e finiscono con Berlusconi, ma ”dimenticano anche loro gli anni non certo felici del centrosinistra”. Montezemolo ritiene che la gestione della crisi da parte del governo sia stata ”confusa e pasticciata” paragonando la ”maggioranza” al ”Circo Barnum”. A proposito della lettera della Bce dice che ce la ”siamo cercata” anche perche’ la manovra di luglio era ”da minimo sindacale”. Il decreto andava fatto ”urgentemente”, abbiamo ”rischiato seriamente di entrare nel circolo vizioso greco”. Ma ”non e’ all’altezza dell’emergenza” del Paese senza affrontare i ”veri nodi strutturali”. E per Montezemolo ”fondamentale” e la proposta del pareggio di bilancio in Costituzione. Per risanare – propone – lo Stato deve assumersi ”l’80% dell’onere” e ”solo dopo aver dato l’esempio puo’ chiedere il 20% ai cittadini”. Poi elenca i tre punti da mettere ”in cima all’attivita’ di governo: aggredire drasticamente il debito pubblico e riportarlo sotto il 100% del Pil, diminuire i costi di gestione del Paese” e ”rimuovere tutti gli ostacoli allo sviluppo delle imprese”.

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