Una vera e propria strigliata, perché è il momento di smetterla con le liti interne e pensare al “nuovo inizio”, partendo da merito e ideali. Arriva dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, che dal palco della festa di Atreju, dice chiaro e tondo che quello che serve è “il partito dei militanti”, con “la fede e la voglia di combattere”.

E chi “non ci crede” si faccia da parte, si metta “a bordo campo” e “faccia giocare chi ha voglia di vincere la partita”. Per prima cosa, quindi, bisogna finirla con “gli atteggiamenti nichilisti” e con la gara “a chi dà la martellata più forte” nelle interviste (ultima, stamattina, quella di Renata Polverini). E ripartire dall’impegno per il partito, weekend compresi. Per il segretario, infatti, “va abrogato il fine settimana”, che eletti e vertici del partito devono spendere sul territorio, andando “in giro” e “mettendo a disposizione del partito ciò che dal partito hanno ricevuto”. E per garantire che “la passione venga prima della poltrona” largo a primarie per tutte le cariche e per tutte le candidature, capovolgendo la prospettiva “dai ‘calati dall’altò agli ‘spinti dal basso’ “. Insomma primarie per tutti, salvo, al momento, per la premiership di cui si discuterà “quando sarà il momento”, tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013.

Intanto si può lavorare per cambiare la legge elettorale, e chiudere con il Parlamento dei “nominati” ma facendo attenzione a non farsi “fregare” da certa sinistra che ha in mente di cancellare la più grande conquista di Berlusconi”, cioé l’indicazione, già al momento del voto “di chi sarà il premier e di quale sarà la maggioranza che governerà “. Nel frattempo, Alfano è certo che il governo arriverà alla fine della legislatura e sarà in grado, tra le altre cose di fare quella riforma costituzionale della giustizia, essenziale per ripristinare il giusto “equilibrio” tra poteri, ad oggi “scardinato”, e assicurare così “la legalità ” e anche “la terzietà dei giudici”. Quanto al suo futuro, Alfano ringrazia della “generosità ” il premier, che sempre dalla festa di Atreju l’aveva lanciato come futuro candidato a Palazzo Chigi, sottolineando che per il momento deve “fare bene il segretario, poi chi vivrà vedrà…”.

La concentrazione adesso, insomma, è tutta sul partito, che deve trovare la via per declinare molte parole chiave, tra cui giovani, casa, famiglia in primis. Tre temi legati inevitabilmente tra loro, se è vero che “senza casa, lo stipendio comunque non basta” e non si può nemmeno sposarsi presto, metter su famiglia e fare dei figli”. Momento difficile quello delle giovani generazioni, ammette Alfano, su cui pesa tra l’altro “l’ingiustizia” del sistema previdenziale. Ma è proprio nei momenti difficili “che si misurano gli ‘attributi’ dei militanti, che si misura la fede, il credo, la passione di chi ha voglia di combattere”.

 

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