Gennaro Oliviero

Il pranzo alla buvette del consiglio regionale della Campania tra Gennaro Oliviero e Alfonso Golia è stato fotografato da una battuta fulminante di Giovanni Zannini rivolta all’ex sindaco di Aversa: “Sei al tavolo con chi ti ha mandato a casa e non al mio che ti ho salvato”. Prontissima la replica di Oliviero: “Non ho mai condiviso le scelte consiliari di alcuni miei referenti”. Nel piccolo ristorante dell’edificio F13 del Centro direzionale si vanno a rifocillare quasi tutti i componenti del parlamentino campano. Inevitabile incrociarsi. E Zannini non ha perso l’occasione di lanciare una frecciatina ironica a Golia. Che ha abbozzato un sorriso. In quello stesso edificio l’ex primo cittadino normanno si era recato proprio da Zannini per chiedere il soccorso delle sue truppe in assise quando gli uomini di Oliviero lo avevano messo in minoranza. E fu ribaltone. In quell’occasione Golia non andò da Oliviero nemmeno per un breve saluto istituzionale. In verità l’ex fascia tricolore durante il suo mandato non ha mai avuto rapporti con il presidente del consiglio regionale. Non gli inviò nemmeno un messaggio di congratulazioni quando Oliviero fu eletto a capo dell’assemblea. Uno dei tanti errori di Golia. Anche se fuori tempo massimo, l’altro giorno, è giunta l’ora del chiarimento personale alla presenza dell’ex assessore Mario De Michele e di Raffaele Di Lauro. “Ti posso assicurare – ha detto Oliviero a Golia – che non c’era alcuna regia politica dietro la linea amministrativa di alcuni miei amici in consiglio comunale. Anzi, io ho sempre detto che era un errore spaccare il Pd e peggio ancora mandare a casa un nostro sindaco”. Poi il rimbrotto: “Hai sbagliato anche tu a non alzare mai il telefono, se mi avessi chiamato sarebbe stato tutto chiarito subito”. Una tiratina d’orecchie che Golia ha accettato di buon grado. Per una volta si è fatto un salutare bagno di umiltà. Nessun accenno alle prossime comunali. Anche perché per affrontare il tema delle amministrative ci sarebbe voluto un cenone di Natale più che un pranzo veloce. Il perimetro del campo largo è stato tracciato dal commissario cittadino Eugenio Marino: Pd, M5S, La Politica che Serve, Aversa Progressista, Centro democratico e AVS. L’allargamento al centro è possibile esclusivamente con le liste alternative al governo di Giorgia Meloni. Insomma, “mai” con Forza Italia. È la stessa posizione di Stefano Graziano: sì ai civismi, no ai cinismi. Ma la coalizione stenta a decollare sul nome del candidato sindaco. Golia ha annunciato il suo passo di lato. Ma in fondo al cuore culla ancora il sogno di un’altra sfida elettorale. I pentastellati sono in attesa dell’orientamento, che sarà decisivo, dei vertici provinciali. Le altre forze civiche e politiche si riservano qualche asso nella manica. L’unica certezza è che le lancette dell’orologio corrono veloci. Per conquistare voti serve tempo per una campagna elettorale capillare e coinvolgente. Arrivare all’ultimo secondo potrebbe essere fatale. Marino lo sa. Finora ha mediato con calma olimpionica. Ora spingerà sull’acceleratore per presentare quanto prima alla città un leader credibile e una coalizione politicamente definita ma anche aperta alla società civile. Non sarà facile. Ma perdere altro tempo prezioso determinerebbe una partenza ad handicap. E il centrosinistra non se lo può permettere.

Mario De Michele

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