Non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza. La commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento riformulato a firma Lupi (Noi Moderati) che sopprime la parola “congrua” dal testo della norma, che prevede che i beneficiari del Reddito decadano dal beneficio qualora non accettino la prima offerta di lavoro congrua. E’ congrua l’offerta che considera le esperienze e competenze maturate e anche la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici). Via libera della commissione Bilancio della Camera al restyling della App18, il bonus per i 18enni: al suo posto arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito. Lo prevede l’emendamento riformulato alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Per i maggiorenni arrivano una ‘Carta della cultura Giovani’, per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento di 18 anni; e una ‘Carta del merito’ per chi si è diplomato con 100 centesimi. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili. Lo stralcio automatico delle cartelle sotto i 1.000 euro non varrà per le multe e i tributi locali. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. A parte gli interessi, che saranno comunque cancellati, saranno gli enti locali a decidere se procedere o meno alla cancellazione o meno dell’imposta dovuta. La norma prevede, l’annullamento automatico delle cartelle fino a 1.000 euro “sia limitato alle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni e interessi di mora” e “non per il capitale e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento, che resteranno interamente dovute”. Tavolini all’aperto e dehors liberi fino al 30 giugno 2023. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. La modifica proroga il termine del 31 dicembre 2022 per l’occupazione del suolo pubblico per il settore della ristorazione.

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