Il poliziotto si siede sul divano. Lo trova un po’ scomodo. Dà un’occhiata al suo interno dopo averlo strappato. Trova soldi e droga. Guarda i colleghi. Poi dice a Edward Norton: “Sono c…”. Qualcuno ricorderà la scena tragicomica del bellissimo film di Spike Lee “La 25ª ora”. Nel Pd della Campania il poliziotto è Francesco Boccia. Norton è Gennaro Oliviero. Il fisico è più grosso. Come i guai in cui si trova il presidente del consiglio regionale. “Mi occuperò di lui in direzione nazionale”, avverte il senatore, ex commissario dei dem campani. A differenza di molti suoi amici e compagni Boccia non parla a vanvera. E va sempre fino in fondo. “Oliviero? È noto – dice – per non aver fatto campagna elettorale alle scorse elezioni politiche. Su quello che è accaduto a Sessa Aurunca devono esprimersi tutti, visto che Oliviero lo ha fatto con parole sue. Sono sicuro che la collega Pina Picierno gli chiederà conto, perché queste cose ci fanno male. Dobbiamo difendere la credibilità del Pd e sostenere la partecipazione, non lasciamo spazio a chi infanga il Pd”. A Sessa Aurunca, città di Oliviero, la platea degli iscritti è l’emblema dello scandalo: circa mille tessere. Quanti voti ha preso il Pd alle politiche? Appena 1.200. In pratica ci sono quasi più tesserati che preferenze. È la 26ª ora. Non sarebbero bastate 24 ore al giorno al far iscrivere mille persone. Vergognoso? Di più. Chiunque avrebbe detto: “Fermi tutti, abbiamo un problema”. Oliviero invece ha avuto il coraggio, ce ne vuole davvero tanto, di dire: “C’è stato un esaltante confronto politico, improntato sul significato delle regole statutarie, sulla militanza coerente, sulla appartenenza leale al territorio e ai suoi bisogni, sulle istanze amministrative e del governo locale e sulle aspettative dei giovani”. Da Spike Lee a Dario Argento il passo è breve. Boccia non ha nessuna intenzione di assistere al film dell’orrore senza batter ciglio. “Sono sicuro che la collega Pina Picierno chiederà conto a Oliviero, perché queste cose ci fanno male. Dobbiamo difendere la credibilità del Pd e sostenere la partecipazione, non lasciamo spazio a chi infanga il Pd”. E aggiunge: “Sono indignato da quello che sta succedendo a Caserta. Ci sono i commissari da 15 anni in una provincia importante, una terra che ha tanta voglia di fare, tanti giovani che vogliono partecipare e si sono rotti le scatole del modus vivendi. Quello che è accaduto a Caserta – ribadisce il senatore dem, numero due della mozione Schlein – è molto grave. Mi auguro di sentire le stesse parole da chi appoggia altri candidati”. Come già rimarcato durante la conferenza stampa di commiato da commissario regionale, Boccia torna sugli esponenti istituzionali dem “morosi”. “Ho verificato che la maggior parte degli eletti, circa il 70-80%, non versano contributi al partito. I parlamentari lo fanno, parlo dei consiglieri. Non dico i nomi ma ho allegato una lista nella relazione alla segreteria nazionale che ho inviato insieme alle mie dimissioni da commissario per poter agire normalmente nella mozione della candidata Schlein. In Campania – conclude Boccia – la maggior parte degli eletti non versa, ci sono delle transazioni pubbliche fatte, alcuni hanno versato, molti altri non l’hanno fatto e abbiamo mandato delle notifiche sul pagamento da fare, come si fa in tutti i partiti. Io non darei la tessera a chi non paga”. Il primo a pagare il conto politico sarà Gennaro Oliviero. Che sicuramente avrà versato molti soldi, non solo per finanziare il partito democratico. Ora per lui sono c…

Mario De Michele

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