NAPOLI – Prende sempre piu’ consistenza l’ipotesi che nel clan degli scissionisti sia scoppiata una vera e propria faida. A dimostrarlo ci sono i quattro omicidi di elementi ritenuti appartenenti a un’ala della cosca, l’ultimo la scorsa notte, commessi negli ultimi cinque giorni nella zona in cui il gruppo camorristico e’ egemone, cioe’ tra i quartieri napoletani di Secondigliano e Scampia e nella zona a nord del capoluogo che comprende i comuni di Melito, Mugnano e Casavatore.

Poco dopo la mezzanotte di oggi, infatti, Patrizio Serrao, pregiudicato di 52 anni, e’ stato ucciso in un agguato tesogli in via Umbria di Melito, dai sicari che gli hanno esploso contro svariati colpi di pistola calibro 9. Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe stato affrontato da almeno due sicari. Per Serrao non c’e’ stato scampo. L’uomo originario di Miano, altro quartiere napoletano che confina con quello di Scampia, da qualche tempo si era trasferito a Melito. I carabinieri della Compagnia di Giugliano stanno passando al setaccio il passato della vittima ma vogliono anche accertare chi abbia incontrato negli ultimi tempi. Il tipo d’arma usata dai sicari e’ dello stesso tipo di quella adoperata per uccidere lo scorso 5 gennaio Rosario Tripicchio. Due giorni fa, sempre a Melito, due cadaveri carbonizzati sono stati trovati all’interno di un’automobile data alle fiamme nei pressi del cimitero del paese. Non c’e’ ancora ufficialita’ sul nome delle vittime ma, secondo quanto si e’ appreso, la catenina d’oro al collo di uno dei due cadaveri porterebbe sulle tracce di un uomo, Luigi Mondo’, di 51 anni, allontanatosi lo scorso 8 gennaio e mai piu’ tornato a casa. Mondo’ sarebbe l’autista di Raffaele Stanchi, soprannominato ”Lello ‘o bastone”, elemento di spicco degli Scissionisti. Circostanza, questa, che fa ritenere agli investigatori plausibile l’ipotesi che l’altro cadavere trovato nella Grande Punto data alle fiamme in via Giovanni XXIII di Melito, appartenga proprio al boss, ex appartenente al clan dei Di Lauro, il gruppo criminale uscito perdente da una sanguinosa guerra con gli Scissionisti che alcuni anni fa provoco’ decine e decine di morti. Per avere la certezza sull’identita’ dei due cadaveri carbonizzati e sulle modalita’ dell’uccisione, comunque, si dovra’ attendere l’esito degli esami autoptici e del DNA. Il primo assassinio che potrebbe avere dato il via alla faida sarebbe quello di Rosario Tripicchio, 31 anni, elemento noto alle forze dell’ordine. L’uomo, lo scorso 5 gennaio, era stato inseguito e poi ucciso con una decina di colpi di pistola calibro 9 nei pressi della sua abitazione di via San Vito a Giugliano in Campania. Tripicchio aveva abitato fino a qualche mese fa proprio a Scampia, dove subito si sono concentrate le indagini dei carabinieri di Giugliano. Complessivamente, dall’inizio dell’anno, sono sei gli omicidi commessi tra Napoli e provincia.

Una riunione di coordinamento delle forze dell’ordine per un esame della situazione della sicurezza nella provincia di Napoli in relazione ai recenti omicidi si terra’ oggi pomeriggio nella sede della Prefettura. L’incontro sara’ presieduto dal prefetto Andrea De Martino.

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