Ha fatto breccia nel cuore di tutta la comunità, l’iniziativa solidale intrapresa dall’Istituto Comprensivo “Rocco Cinquegrana” che ha aderito al progetto “Doniamoci” messo a punto dalla Comunità di Vita Cristiana – Lega Missionaria Studenti (CVX/LMS) “Oscar Romero” di Sant’Arpino. Alunni, genitori e docenti dell’Istituto, guidato dalla dirigente scolastica Maria Debora Belardo, dal 18 gennaio con entusiasmo e mossi da amore fraterno hanno avviato una raccolta di generi alimentari, di beni di prima necessità e di indumenti per bambini. Con la consapevolezza che il sostegno agli altri e l’educazione ai buoni sentimenti devono essere inculcati con l’esempio e non solo con le parole, i genitori e i professori del plesso “Rocco Cinquegrana”, si sono cimentati in questa esperienza che ha lasciato una traccia nel bagaglio emozionale degli alunni e un segno concreto di assistenza. Durante i prossimi mesi l’esperienza sarà intrapresa anche dagli studenti delle altre scuole cittadine. Intanto i responsabili della CVX/LMS “Oscar Romero” entusiasti hanno reso noto che grazie alla raccolta è stato possibile donare a ben 28 famiglie santarpinesi. La dirigente Belardo ha commentato il risultato raggiunto dai suoi studenti con queste parole: «Il nostro istituto ha accolto con piacere tale iniziativa e la sostiene credendo nell’importanza del dono e del reciproco aiuto, anche e soprattutto come valore educativo per le giovani generazioni. DONIAMOCI è un’attività di condivisione solidale e di reciproco sostegno fondata sui principi della fiducia nella provvidenza e del prendersi cura l’uno dell’altro. Essa assume una particolare valenza nel contesto dell’anno santo della misericordia proclamato da Papa Francesco. Mettendo liberamente e gratuitamente in comune ciò che ciascuno desidera, è possibile sostenere coloro che sono nel bisogno, i quali ricevono con gratitudine quanto donato dalla comunità. L’evangelista Luca negli atti degli apostoli scrive “Mettevano liberamente in comune, e nessuno era nel bisogno”. Donare dunque non è solamente un gesto di solidarietà, ma diventa un segno tangibile attraverso il quale tutta la nostra comunità sperimenta concretamente la misericordia, prendendosi cura di se stessa a partire dai più bisognosi».

 

 

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