Aurelio De Laurentiis si è superato. Ovviamente in peggio. Le conferenze stampa di Maurizio Sarri nell’intero arco della stagione che sta per cominciare non saranno aperte a tutti, ma saranno riservate soltanto ai giornalisti ‘invitatì dal Calcio Napoli. Lo ha reso noto la società con una nota pubblicata sul sito, nella quale si annuncia che «il primo incontro della stagione si svolgerà sabato 20 agosto alle ore 15 nella sala stampa del Centro sportivo di Castel Volturno». «Da questa stagione – precisa la nota – agli incontri con i media di Maurizio Sarri, allenatore della nostra prima squadra, potranno partecipare i giornalisti delle testate direttamente invitate dalla società sportiva Calcio Napoli». L’Ordine dei giornalisti della Campania e il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania «stigmatizzano» la decisione del Calcio Napoli di «limitare la partecipazione agli incontri con i media alle sole testate invitate dalla società sportiva». L’Ordine e il Sindacato dei giornalisti, prosegue la nota, «ricordano» al Napoli che «la partecipazione alle conferenze stampa, dell’allenatore o della società, va sempre garantita a tutto il mondo dell’informazione, carta stampata, tv, radio e siti web». «Ciò – conclude la nota – in ossequio al fondamentale principio democratico del pluralismo informativo e contro ogni forma di discriminazione». «È facile ipotizzare che gli inviti saranno riservati ai soli giornalisti “graditi” mentre quelli ritenuti “antipatici” saranno costretti a non poter assistere ad una iniziativa che, pur svolgendosi in un luogo privato, ha tutte le connotazioni di un evento di pubblico interesse – scrive l’Unione stampa sportiva della Campania – circostanza che, evidentemente il Calcio Napoli finge di non capire. Di fronte ad un attentato così grave alla libertà di stampa, l’Ussi chiede un tempestivo e severo intervento della Lega Calcio ed al tempo stesso auspica sin da ora che i colleghi che avranno il privilegio di essere invitati, disertino le conferenze stampa in segno di solidarietà con i giornalisti meno graditi al Calcio Napoli ai quali sarà preclusa la possibilità di esercitare il proprio lavoro». La decisione del patron azzurro fa impallidire anche il il Min.Cul.Pop, che non aveva mai osato tanto.

 

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