Cristoforo Dell’Aversano, Vincenzo Conte, detto “nas e’ cane”, e Claudio Giuseppe Virgilio sono stati condannati all’ergastolo dal giudice Di Palma del tribunale di Napoli per l’omicidio nel 2001 di Nicola Villano, detto “Zeppetella”, fedelissimo del ras Raffaele Della Volpe. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Angelo Raucci, Alfonso Quarto e Paolo Caterino.
L’indagine, avviata nel 2016, anche a seguito di alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia quali Antonio Iovine, Bruno Lanza, Giuseppe Misso e Salvatore Orabona, ha consentito attraverso di far luce sui delitti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli allora latitanti Antonio Iovine e Michele Zagaria (a processo con rito ordinario) avevano stabilito che Raffaele Della Volpe, capo zona su Aversa, doveva essere eliminato poiché aveva costituito un suo gruppo criminale che aveva cominciato a muoversi in autonomia, omettendo di versare al clan dei Casalesi il provento delle estorsioni. In tale contesto, venne organizzato un gruppo di fuoco che, il 20 luglio 2001, dopo aver incrociato ad Aversa l’auto su cui viaggiava Della Volpe, aprì il fuoco, ma la vittima riuscì a scampare all’attentato anche perché i killers non proseguirono nell’azione in quanto notarono la presenza in macchina della moglie e della figlia di pochi mesi. Dopo poco il gruppo criminale, avendo riconosciuto Nicola Villano (ritenuto vicino a Della Volpe) in un autolavaggio di San Marcellino, durante il tragitto di ritorno verso San Cipriano d’Aversa, esplose nei suoi confronti numerosi colpi di arma da fuoco, uccidendolo. Dalle attività investigative è quindi emerso che i mandanti dell’evento delittuoso sono stati Antonio Iovine e Michele Zagaria; gli esecutori materiali sono stati Cristofaro Dell’Aversano e Vincenzo Conte, mentre Claudio Giuseppe Virgilio avrebbe avuto il compito di agevolare negli spostamenti i componenti del gruppo di fuoco.

 

 

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