PONTICELLI – Titolare di un’agenzia musicale specializzata in cantanti neomelodici e di un’impresa di pulizie, Carmine Sarno, fratello di importanti boss della camorra oggi collaboratori di giustizia, è stato costretto a rinunziare alle sue attività proprio perché‚ i suoi familiari sono considerati “infami” da altri gruppi criminali. Emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Antonella Terzi su richiesta dei pm Vincenzo D’Onofrio e Francesco Valentini notificata oggi ad otto persone ritenute affiliate al gruppo emergente Casella – Circone. Circostanza inusuale per un appartenente alla malavita, è stato proprio Sarno a chiedere aiuto ai carabinieri e al pm D’Onofrio: “Io e la mia famiglia stiamo vivendo mesi di terrore. Veniamo continuamente minacciati di morte e ci è stato chiesto di abbandonare Ponticelli in quanto la situazione era cambiata nel quartiere.

Dall’altro ieri (era lo scorso 27 gennaio, ndr) non ho più niente; a Ponticelli comanda Tonino Accennato (una delle persone arrestate oggi, ndr) il quale proprio ieri con i suoi uomini ha preso possesso della mia ditta di pulizie. Gestivo anche un’agenzia artistica denominata ‘La bella Napoli’, ma anche questa attività mi è stata tolta con la forza circa due anni fa dal nuovo gruppo che opera a Ponticelli”. A spingere Carmine Sarno a rivolgersi alle istituzioni è stata la compagna, la cantante neomelodica Morena, che quando non si esibisce vende caramelle e bibite in un chiosco: “La decisione di Carmine di parlare con la magistratura è stata presa dopo averne parlato con me, lui non voleva esporsi per paura dell’incolumità dei suoi figli. Io e mia figlia – ha spiegato la donna – siamo state personalmente minacciate solo per il fatto di ‘appartenere’ a Carmine Sarno, a dire di molte persone infame perché‚ fratello di pentiti”.

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