Avrebbe compiuto tra poche settimane 80 anni Arturo Graziano, ritenuto il boss irpino dell’omonimo clan camorristico di Quindici, deceduto questa mattina in ospedale a Nola dopo l’ennesimo ricovero a causa delle gravi patologie di cui soffriva da tempo. Dopo sette anni di carcere duro al 41 bis nel penitenziario milanese di Opera dove ha scontato una condanna definitiva per associazione a delinquere di stampo camorristico, nel 2015 Graziano era tornato in libertà vigilata nella sua villa bunker nella frazione Bosagro di Quindici. Il capo della famiglia Graziano, protagonista della faida con quella dei Cava che per decenni ha insanguinato il Vallo di Lauro, era stato ricoverato più volte negli ultimi anni a causa dei suoi problemi di salute. Il suo avvocato, Raffaele Bizzarro, alcuni giorni fa, aveva presentato al magistrato di sorveglianza una istanza per riesaminare la pericolosità sociale di Arturo Graziano soprattutto alla luce di condizioni di salute ormai giunte allo stremo con la richiesta di sospendere la misura della libertà vigilata a cui era tuttora sottoposto.
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