È sempre più tormentata e stravolta dal dolore Rosa Palma, la mamma 33enne che a Casalnuovo sabato pomeriggio, senza patente si è messa alla guida di un’auto di grossa cilindrata e ha travolto e ucciso la sua unica figlioletta, Aurora Napolitano, di soli sei anni (sette li avrebbe compiuti a maggio). Una tragedia causata dalla sprovvedutezza, secondo le forze dell’ordine che stanno indagando. In base a quanto emerso, Rosa pur essendo sprovvista di patente e non sapendo guidare ha voluto comunque provare l’auto di un suo amico, una potente Audi A3 duemila turbo diesel, mentre la piccola Aurora aspettava all’esterno della vettura, accanto a un muretto. Rosa Palma ora è indagata per omicidio colposo. «Un atto dovuto», chiariscono gli inquirenti (indagini coordinate dalla procura di Nola) che ribadiscono l’ipotesi della fatalità alla base del terribile incidente. Gli inquirenti dovranno ora individuare le responsabilità oltre alla evidente fatalità. Il corpicino di Aurora è rimasto a disposizione delle autorità per l’esame autoptico all’obitorio del Policlinico di Napoli. Il tutto mentre il papà e gli altri parenti si sono chiusi in un mesto silenzio: la casa di Ponticelli è chiusa. Il lutto più cupo si è abbattuto su Ponticelli, quartiere in cui viveva Aurora, al piano terra di un palazzo di via Cupa San Pietro, pochi metri dalla basilica di Santa Maria della Neve. La scuola di Aurora si trova a due passi da qui, l’elementare Enrico Toti, dove quando riprenderanno le lezioni le maestre e i compagni faranno trovare palloncini e fiori sul suo banco rimasto vuoto. La donna, poco pratica dei comandi, avrebbe sbagliato la manovra. Invece di inserire la prima avrebbe innescato la retromarcia schiacciando la bambina, che era sul marciapiede, contro un muretto. Anche il conoscente, rimasto a poca distanza dalla bimba, fuori della vettura mentre l’amica era al volante della sua auto, ha fatto le spese di quest’imprudenza restando ferito alla testa. La tragedia si è consumata alle tre e mezza di sabato nei pressi di un grande parcheggio, completamente deserto a quell’ora, in via Buccafusca, a Casalnuovo, una zona di periferia poco abitata dove si trovano una villetta comunale e un’annessa isola ecologica. Qui Rosa Palma è giunta con la sua unica bambina a bordo dell’Audi guidata dal conoscente, un amico che poco prima aveva prelevato mamma e figlia nei pressi di casa dal quartiere napoletano di Ponticelli, distante una decina di chilometri da Casalnuovo. Sempre secondo le indiscrezioni trapelate dalle indagini, la scelta di andare a Casalnuovo sarebbe stata fatta per stare lontano da occhi indiscreti e poter fare le prove di guida senza essere vista. In quel momento il papà di Aurora, Marco Napolitano, stava lavorando. È operaio in una falegnameria. Comunque, una volta a Casalnuovo, Rosa avrebbe espresso il desiderio di provare a guidare da sola la vettura. E l’amico l’avrebbe assecondata. L’uomo è sceso dall’auto insieme alla bambina. La piccola Aurora è rimasta dietro l’auto, a pochi metri, su un marciapiede, all’altezza di un palo della segnaletica stradale e di un lungo muretto basso. Qualche metro più in là c’era anche il conoscente. A quel punto Rosa ha messo in moto: è stato un attimo. L’auto come impazzita è schizzata all’indietro. La macchina ha travolto in retromarcia Aurora e divelto il palo della segnaletica che ha preso al capo il conoscente. L’uomo, nonostante la ferita, ha tentato di salvare la piccola piazzandosi dietro il portabagagli. Lo provano le ammaccature sul portello del portabagagli. La mole e la potenza dell’automobile hanno avuto il sopravvento. Il veicolo ha schiacciato il corpicino della bambina.
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