La corte d’appello di Firenze ha ridotto da 30 a 16 anni, in parziale riforma della condanna di primo grado, la pena inflitta a Simone Baroncini, 37 anni, che tra il 7 e l’8 dicembre 2009 uccise a Gallicano (Lucca), strangolandola, l’amica Vanessa Simonini, 20, dopo che la ragazza aveva rifiutato le sue avances.

La netta riduzione di pena e’ frutto di un calcolo matematico conseguente al fatto che la seconda sezione penale della corte d’appello ha riconosciuto a Baroncini, condannato dal tribunale di Lucca per omicidio volontario, le attenuanti generiche, bilanciandole cosi’ con l’aggravante dei futili motivi gia’ stabilita nel primo processo. In questo modo lo ‘sconto’ di un terzo di pena dovuto per aver scelto il processo con rito abbreviato e’ stato computato su una base di 24 anni, e non di 30 come fatto nel primo grado. Confermati interamente, invece, i risarcimenti alla famiglia: 300.000 euro a testa ai genitori di Vanessa, e 130.000 euro per ciascuna delle due sorelle. La sera del 7 dicembre 2009 Baroncini, operaio, di Pisa, uccise Vanessa mentre erano in auto dopo che era andato a prenderla per portarla ad una festa con altri amici. Baroncini la aggredi’ e la strangolo’ di fronte all’ennesimo rifiuto di lei, che lo considerava solo un amico. Dopo l’omicidio l’operaio tento’ di suicidarsi con i gas di scarico ma non ci riusci’, quindi nella notte chiamo’ i carabinieri inventando una falsa aggressione e poi confessando la verita’ alcune ore piu’ tardi. Oggi, a Firenze, ad ascoltare la lettura della sentenza c’erano in aula alcuni familiari ed amici di Vanessa che hanno esposto anche cartelli in ricordo della giovane. Le motivazioni saranno disponibili tra 90 giorni.

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