Ha tentato di suicidarsi per una delusione d’amore, aprendo una bombola del gas da 50 litri che aveva comprato poco prima. Un gesto che ha rischiato di far saltare un intero edificio a Fabrica di Roma, in provincia di Viterbo, abitato da altre due famiglie, otto persone in tutto. La strage e’ stata evitata grazie alla prontezza di riflessi e al sangue freddo di un carabiniere.

L’aspirante suicida, un quarantenne, e’ ora ricoverato in ospedale. Le sue condizioni sono serie a causa della grossa quantita’ di gas inalato ma non sarebbe in pericolo di vita. Alcuni giorni fa l’uomo sarebbe stato lasciato dalla convivente. Falliti alcuni tentativi di riconciliazione con la donna, ha acquistato una bombola di gas domestico, l’ha portato nel suo piccolo appartamento, ha aperto la valvola e si e’ disteso sul letto. Il pochi minuti il gas ha completamente saturato l’appartamento e, attraverso le fessure della porta d’ingresso, ha iniziato a propagarsi nelle scale condominiali. Una donna, che abita al piano superiore, avvertito il forte odore di gas, ha telefonato ai carabinieri. Un militare, intuito il pericolo, le ha consigliato di non uscire di casa e, soprattutto, di non accendere le luci delle scale per evitare che la scintilla potesse innescare l’esplosione. Poi, insieme ad alcuni colleghi e’ arrivato, ha sfondato la porta dell’appartamento dell’uomo e, al buio, lo ha trascinato fuori mentre gli altri carabinieri aprivano le finestre dell’abitazione per far disperdere il gas.

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