“La cagnolina che vedete in foto si chiama Briciola. Insieme al suo fratellino Jerry è amorevolmente accudita da qualche anno da una ragazza di uno dei tanti paesotti dell’Agro aversano.Abbiamo fatto sterilizzare entrambi, vaccinare e microchippare all’ASL, sono cani di quesrtiere conosciuti da tutti lì intorno, sono benvoluti e vivono una vita dignitosa come cani liberi. Ieri sera la femminuccia, Briciola, è stata brutalmente malmenata da un individuo a colpi di bastone.
La sua unica colpa è quella di essere entrata nella proprietà privata di questo indivuduo approfittando del cancello aperto. Alle prime botte e ai primi guaiti di dolore si è affacciata dal balcone la mamma della ragazza che li segue, pregando e scongiurando di riaprire il cancello elettrico che nel frattempo si era chiuso. Mentre la signora urlava, questo bastardo continuava a colpirla e ad infierire urlando “t’aggia accidere” (ti devo uccidere). Stefania, la ragazza che li accudisce, mamma da pochi mesi, è volata giù dalle scale ed è corsa verso la sua amata Briciola, che nel frattempo era stata più volte bastonata e, forse credendola morta, era stata buttata letteralmente per la strada sempre a colpi di bastone. In lacrime e tra i singhiozzi Stefania ha chiamato degli amici dicendo che le avevano uccisa Briciola. Solito giro di telefonate, la dolce Carita mi chiama e corriamo anche noi sul posto. Arriviamo insieme ai Carabinieri. La piccola Briciola era riversa su un fianco, occhi sbarrati, corpo rigido, respiro e battito cardiaco accellerati, bava dalla bocca. Non abbiamo potuto far altro che portarla di corsa in Clinica appena i Carabinieri ce lo hanno concesso. Il “coso” che ha fatto tutto questo, in un primo momento scappato a bordo della sua auto, è poi tornato come se niente fosse, fumando la sua bella sigaretta ha dato la sua versione ai Carabinieri. La mamma di Stefania ha pianto tutto il tempo, singhiozzava e ripeteva di avere la scena davanti agli occhi. Perchè tutto questo dolore? Stefania ha una bimba piccola, ha subito un fortissimo spavento e anche la piccola ne risentiva perchè si lamentava e non si riusciva a calmarla… Briciola lotta tra la vita e la morte.” Questo è il racconto di Francesca Oliva del Movimento Animalista di Aversa che ha soccorso la canetta. A distanza di tre giorni dalla vile aggressione Briciola sembra migliorare ma la strada è ancora lunga per la dimissione dalla clinica mentre per l’aggressore c’è una denuncia penale per maltrattamento.