Quattro avvisi di garanzia, di cui uno a Giuseppe Mussari, e gli interrogatori degli indagati fissati per la prossima settimana. Cosi’ la procura di Salerno entra nel groviglio giudiziario sul Monte Paschi di Siena, e contesta un finanziamento di 17 milioni di euro erogato a una societa’ immobiliare, la “Re”, costituita nel 2008 e interamente controllata da una off-shore di Malta, che avrebbe finanziato a sua volta con altri 10 milioni il progetto di riconversione e riqualificazione dell’ex pastificio Amato di Salerno.

Con gli avvisi di garanzia, il pm Vincenzo Senatore ha convocato Mussari, Franco Ceccuzzi, candidato a sindaco di Siena per il Pd, Marco Morelli, ex vice direttore generale della banca senese, e l’ex deputato salernitano Paolo Del Mese. Dove c’erano capannoni industriali dismessi, gli Amato avrebbero realizzato un centro direzionale e residenziale di lusso, su progetto dell’architetto francese Jean Nouvel. Il progetto e’ rimasto sulla carta, ma l’operazione finanziaria rifiutata da diversi istituti di credito ando’ in porto nel 2008. Mussari, Ceccuzzi, Morelli, e Del Mese parteciparono a una cena nella villa degli Amato nel 2006. Alla serata conviviale c’era anche il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Due anni dopo quella cena viene concesso il finanziamento di 17 milioni di euro che per la procura salernitana fu agevolato dall’intercessione di Del Mese, all’epoca presidente della commissione Finanze della Camera. Dalle indagini della guardia di Finanza di Salerno e’ emerso che sia Del Mese, sia Simone Labonia, ex esponente dell’Udeur, avrebbero percepito centinaia di migliaia di euro da una societa’ della famiglia Amato senza una giustificazione di tipo professionale. E sempre Del Mese, ancora agli arresti nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento, nel 2011, del pastificio Amato, avrebbe accompagnato per primo gli imprenditori a Siena presso gli uffici di Mps. Il nuovo filone d’indagine parte proprio dalla lunga e complessa inchiesta sul fallimento del pastificio, sfociata in due processi, a Roma e a Salerno che riprenderanno a marzo prossimo. Sono 28 gli imputati accusati di aver prosciugato le casse del Pastificio Amato quando ormai la crisi della societa’ era irreversibile. Le ipotesi di reato vanno dalla bancarotta fraudolenta alla distrazione di beni per 47 milioni di euro e di un crac di quasi cento milioni. Nello stralcio Giuseppe Amato junior ha patteggiato 3 anni e 6 mesi di carcere, Antonio Amato senior 3 anni e Antonio Amato junior 1 anno e 11 mesi di reclusione. Paolo Del Mese e’ detenuto nel carcere di Fuorni a Salerno in attesa che la corte di Cassazione decida su una sua richiesta di scarcerazione per ragioni di Salute.

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