La macchina organizzativa per la Messa di inaugurazione del pontificato di Papa Francesco, che si terra’ martedi’ 19 marzo, giorno di San Giuseppe patrono della Chiesa, e’ gia’ in moto. Sono attese a Roma un milione di persone, ha fatto sapere il prefetto Giuseppe Pecoraro.

Non saranno necessari biglietti e saranno presenti molte delegazioni di Capi di Stato e di governo anche se, come da tradizione, la Santa Sede non fa inviti. ”Chi vuole venire e’ il benvenuto”, dice il direttore della sala stampa vaticana Padre Federico Lombardi. E Papa Bergoglio attento alla crisi e alle tasche dei fedeli, soprattutto di quelli argentini che sono dall’altra parte del mondo rispetto a Roma, ha fatto sapere, attraverso il Nunzio in Argentina, che non c’e’ bisogno di venire. ”Aiutate i poveri”, e’ l’invito. Non saranno dunque necessari biglietti per partecipare alla Messa anche se Piazza San Pietro, come succede in tutti le grandi celebrazioni del Papa, sara’ divisa per settori, alcuni dei quali riservati agli ecclesiastici e ai rappresentanti istituzionali.

”Dovremo mettere ordine, non e’ una Messa nella Cattedrale di Buenos Aires”, ha detto padre Lombardi. ”Per motivi di ordine – ha spiegato oggi nel briefing – e’ necessario disporre certi settori specifici, altrimenti diventa tutto una grande confusione”. Malati e handicappati avranno uno spazio privilegiato. Tutti i Capi di Stato e i capi di governo che vorranno venire alla Messa del 19 sono ”i benvenuti ma non ci sono mai inviti specifici”, ha detto Lombardi, specificando che sono ”benvenuti anche coloro che non hanno relazioni diplomatiche con la Santa Sede”. Oggi tra i tanti che hanno comunicato la loro presenza alla Messa di martedi’, figurano dalla Russia Serghiei Narishkin, presidente della Duma, il metropolita Ilarion del patriarcato di Mosca, il presidente taiwanese Ma Ying-jeou, l’ex premier giapponese Yoshiro Mori, il duca di Gloucester in rappresentanza della Regina d’Inghilterra.

 

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