Terremoto politico nella sezione Pd di Orta di Atella. Il segretario facente funzione Mimmo Iovinella e il tesoriere Elpidio Ziello hanno gettato la spugna e si sono dimessi dalle loro cariche. Ancora più traumatico lo strappo di Salvatore Rainone, che ha addirittura abbandonato il partito. Il componente del direttivo e candidato sindaco alle ultime comunali con la lista “Patto per Orta” ha presentato un documento alla commissione di garanzia del circolo ortese per spiegare i motivi del suo addio.

A mettere in subbuglio i Democratici di Orta è stata la recente polemica tra i vertici cittadini del partito e il gruppo consiliare composto da Francesco Piccirillo (capogruppo), Giuseppe Roseto e Michele De Micco. Alla base dello scontro interno c’è la diversità di vedute sul tipo di opposizione da mettere in campo contro l’amministrazione Brancaccio. Nei giorni scorsi Iovinella ha sconfessato i consiglieri comunali Pd delegittimandoli e invitandoli a non usare il simbolo del partito.

Alla “scomunica” del segretario facente funzione ha reagito in modo veemente un nutrito gruppo di dirigenti e iscritti, tra cui il vicesegretario Benito Vittorio Dell’Aversana, Giuseppe Vitale, componente del direttivo e tra i fondatori del Pd ortese, Arcangelo Roseto, Giuseppe Lavino, Domenico Petrillo, Teresa Brancaccio, Adriana Laura Cinquegrana, Giuseppe Piccirillo, Rosaria Cinquegrana, Maria Limongello e Sabatino Cinquegrana.

“Il tentativo di allontanare i consiglieri dal partito – si legge in un documento contro Iovinella e campany sottoscritto nei giorni scorsi – non riuscirà a farvi riconoscere il ruolo di leader di una formazione politica che, senza la loro continua azione, nei fatti sarebbe divenuta, in quanto ad incisività nella politica locale, una formazione equiparabile ad un circolo pensionati o ad un club di briscola”.

Insomma, il clima politico nella sezione ortese dei Democrat è diventato rovente. E la rottura tra una parte del gruppo dirigente e i consiglieri comunali ha indotto Iovinella e Ziello a dimettersi e Rainone ad abbandonare il partito. Il passo indietro del segretario facente funzione e del tesoriere può essere letto come un atto di responsabilità per cercare di riportare il sereno e ritrovare l’unità. Sull’altro versante, anche i consiglieri Piccirillo, Roseto e De Micco non intendono alimentare ulteriori polemiche o gettare altra benzina sul fuoco per scongiurare il rischio che il fronte dell’opposizione si possa spaccare.

Il banco di prova sarà l’assemblea cittadina degli iscritti che sarà convocata nei prossimi giorni. Due le ipotesi in campo: in caso di accordo si potrebbe procedere alla nomina di un gruppo di reggenti per traghettare il partito al congresso; qualora invece non si trovasse l’intesa si profilerebbe il commissariamento del circolo.

Mario De Michele

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