La Guardia di Finanza ha eseguito, su mandato della procura di Napoli, una nuova perquisizione negli uffici de ‘L’Avanti’, il quotidiano socialista diretto fino a qualche mese fa da Valter Lavitola. La perquisizione, secondo quanto si apprende, e’ finalizzata all’acquisizione di atti nell’ambito dell’inchiesta aperta dal pm Vincenzo Piscitelli, Francesco Curcio ed Henry John Woodcock sui fondi per per l’editoria ricevuti dal governo ma anche la pubblicita’ sul giornale, che potrebbe essere servita a mascherare un giro di tangenti.

Si tratta della seconda perquisizione dopo quella del 29 settembre: i militari sarebbero andati a cercare nuovi documenti che non erano stati prelevati la volta scorsa. L’ipotesi di reato formulata dai pm partenopei sarebbe di truffa aggravata e false fatturazioni: si sospetta infatti che il denaro sia stato distratto da Lavitola e dirottato su attivita’ personali, come emergeva gia’ dalla lettura dell’ordinanza di custodia firmata dal gip Amelia Primavera nell’ambito dell’inchiesta sul presunto ricatto al premier Berlusconi. Ma l’attenzione dei magistrati e’ concentrata anche sulle inserzioni pubblicitarie del giornale il cui importo non risulterebbe proporzionate alla diffusione assai scarsa dell’organo di stampa. La pubblicita’, secondo l’ipotesi degli inquirenti, potrebbe anche essere servita a occultare il pagamento di tangenti.

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