Processo Mediaset: la Cassazione conferma la condanna di Silvio Berlusconi a 4 anni di carcere e annulla pena accessoria di 5 anni di interdizione con rinvio all’Appello. Praticamente la sezione feriale presieduta da Antonio Esposito ha quasi completamente accolto le richieste della Procura di piazza Cavour, con la sola eccezione che l’interdizione dai pubblici uffici nei confronti dell’ex premier dovra’ essere ricalcolata dalla Corte d’appello di Milano.
La decisione della Cassazione e’ arrivata dopo sette ore di camera di consiglio e in pratica la Suprema Corte ha confermato l’impianto accusatorio nei confronti dell’ex premier. Respinti anche i ricorsi dei tre ex manager di Mediaset Frank Agrama, Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano. A questo punto la condanna di frode fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi diventa definitiva e per l’ex premier tre anni della pena sono coperti da indulto. L’anno residuo dovra’ essere scontato ai domiciliari o con l’affidamento ai servizi sociali. Dipendera’ da quello che decide il Cavaliere. Sull’interdizione sara’ la Corte d’Appello di Milano a doversi ripronunciare con un nuovo giudizio rideterminando al ribasso la condanna che, a questo punto, non sara’ piu’ a cinque anni. La Procura al riguardo aveva chiesto fosse la stessa Cassazione a rideterminare l’interdizione al ribasso ma Piazza Cavour ha deciso che il riconteggio spetti alla Corte d’Appello di Milano.
Silvio Berlusconi ha atteso la sentenza “chiuso” a palazzo Grazioli con i più stretti collaboratori, sua figlia marina, Gianni Letta e l’avvocato Franco Coppi. Fuori da Palazzo Grazioli ressa di giornalisti e telecamere, gli unici ammessi davanti l’ingresso della residenza romana del Cavaliere. Le strade limitrofe, infatti, per motivi di sicurezza sono state chiuse. A presidiare gli ingressi intorno a Palazzo Grazioli sono infatti le forze dell’ordine che hanno transennato via del Plebiscito bloccando l’accesso da piazza Venezia, piazza del Collegio Romano e piazza del Gesù. Ancora pochi i militanti e i curiosi. A piazza del Gesù si è fermato un gruppo di militanti e qualcuno reca con sé la bandiera di Forza Italia. Ad attendere la sentenza della Cassazione con Silvio Berlusconi c’era anche il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano.