“Renzi mistifica il problema che non è la salvaguardia delle prebende dovute ai senatori, ma quello della salvaguardia del diritto degli italiani a scegliere i parlamentari. Dimettiamoci e sciogliamo noi il Senato oppure abbia il coraggio ‘madame Verdurin’ di proporre la soppressione di ogni emolumento ai parlamentari, ivi compreso quello del presidente del Consiglio”. Così il senatore Vincenzo D’Anna , vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama per esprimere il voto contrario del Gal all’emendamento 1.1 presentato da Sel. “Sono stato deputato per due anni e mezzo – ha aggiunto -, ho sentito i Franceschini, i Fassino, i Di Pietro invocare la libertà e la democrazia contro il caimano, lo psiconano, il pericolo per la democrazia, impersonato da Silvio Berlusconi, all’epoca fonte di ogni sfacelo che era accaduto o poteva accadere. Ma, chiedo ai colleghi del Pd, avete subito una trasformazione genetica? Siete stati investiti da radiazioni? Siete una mutazione politica e biologica al tempo stesso di quelle persone? Voi assistete inermi a un tentativo, per mero scopo partitico, di sopprimere un elementare diritto che è quello degli elettori di scegliersi deputati e senatori perché questa volta vi conviene. Quelle mezze vestali della democrazia che ci ammonivano sui pericoli del berlusconismo che fine hanno fatto? Ovviamente volete approfittare di un popolo distratto, che ci ha schifato come classe politica. E a furia di mettere fango nel ventilatore per sbarrare la strada a Silvio Berlusconi avete delegittimato le istituzioni e la politica e oggi sfruttate quel rigetto verso la politica per turlupinare quella restante parte del popolo italiano che invoca la democrazia”. Mi posso dimettere, ha concluso D’Anna, “e vi sfido a dimettervi, sciogliamo noi il Senato, inserite all’interno di questa legge la soppressione di ogni emolumento compreso quello del presidente del Consiglio. Noi non siamo degli straccioni, non viviamo di politica. Dietro di noi c’è una professione, un decoro, una dignità e non sarà uno sbarbatello a cui piace piacere che si metterà, con o senza altri nazareni, la democrazia di questa nazione sotto i piedi”.

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