Pompe di benzina chiuse da martedi’ sera a venerdi’ mattina. I gestori hanno confermato la serrata annunciata nei giorni scorsi e si preparano con molto scetticismo a rispondere alla convocazione del ministero dello Sviluppo economico, che alle 12 tentera’ una mediazione in extremis per fermare lo sciopero.

Ai distributori, intanto, cominciano a comparire le prime code di auto, assetate di carburante in vista della due giorni di stop. Oggetto del contendere, come noto, e’ il bonus fiscale, che da 17 anni viene assicurato ai gestori dei distributori anche in ragione del rischio che si assumono in qualita’ di esattori di ”ingenti valori di imposte”: la facilitazione scade a fine anno e il mancato rinnovo ha portato alla proclamazione di 15 giorni di sciopero da parte di Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Fisic-Confcommercio, di cui la prima tranche scatta appunto martedi’ alle 19 e fino alle 7 di venerdi’ 11 novembre. Il governo, con il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, tentera’ di scongiurare la serrata, ma i margini per un accordo appaiono abbastanza stretti. Il ministero vuole rendere strutturale il bonus, destinando pero’ ad esso l’aumento dell’accisa di sei millesimi, deciso in via temporanea per rispondere all’emergenza maltempo in Liguria e Toscana. Un’ipotesi che, tuttavia, viene respinta dai gestori, da tempo impegnati in una campagna contro il caro-carburanti.

 

 

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