“Le indagini sull’omicidio non ci hanno, finora, portato alla scoperta dei responsabili ma ci hanno consentito di sollevare il velo su una miriade di attivita’ criminali che sino a quel momento erano sfuggite agli apparati investigativi”. Lo dichiara il procuratore di Salerno Franco Roberti in un’intervista a ‘Il Mattino’, parlando dell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, avvenuto un anno fa nel Cilento. “E’ noto che Angelo Vassallo, preoccupato per l’incremento del fenomeno, si era esposto personalmente contro gli spacciatori, affrontandone alcuni a viso aperto e, allo stesso tempo, lamentando l’assenza di adeguati presidi delle forze dell’ordine”, racconta il procuratore. Durante le indagini si sono verificate tutte le ipotesi e i suggerimenti, “per la verita’ pochi ed eterogenei”, aggiunge. “Noi andiamo avanti su questa strada. Pero’ ancora paghiamo il prezzo del sopralluogo effettuato in ritardo, perche’ il corpo fu trovato il ritardo – sottolinea – E della mancanza di videocamere per la videosorveglianza”.- Molte volte e’ sembrato di essere vicini alla soluzione del caso, ma il procuratore evidenzia: “Tra un indizio e una prova c’e’ molta differenza: quegli indizi non bastano per una misura cautelare personale. Sembra un tecnicismo ma non lo e’, e spiegarlo a chi chiede verita’ e giustizia non e’ operazione semplice”. Il procuratore, infine, lancia appello: Chi sa qualcosa, parli. Anche se di una piccola cosa, anche di una cosa che puo’ sembrare ininfluente. Noi verificheremo tutto perche’ quel fascicolo non finira’ in archivio”, conclude.

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