Poco più di venti giorni dall’alba del nuovo anno e arriva il primo sciopero nei trasporti del 2024. Oggi i mezzi pubblici a rischio per uno stop nazionale di 24 ore di bus, tram e metro, proclamato dai sindacati di base. “Salario, sicurezza e diritti”, queste le parole d’ordine alla base dello sciopero degli autoferrotranvieri, sottolineano le sigle sindacali Cobas Lavoro Privato, Cub Trasporti, Usb, Adl, Sgb, Associazioni lavoratori Cobas e Orsa, facendo presente che si svolgerà anche un presidio davanti al Ministero dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, dalle ore 10.30. Nel corso dello sciopero il sevizio sarà garantito durante le fasce di legge: da inizio del servizio diurno alle 8.29 e dalle 17 alle 19.59. A Roma lo sciopero riguarderà l’intera rete Atac e la rete Cotral, società di trasporto pubblico locale di tipo extraurbano nella regione Lazio. In Lombardia potrebbero aderire allo sciopero anche i lavoratori del gestore dell’infrastruttura Ferrovienord, con ripercussioni sul servizio offerto da Trenord, ha fatto sapere quest’ultima. A Napoli oltre a bus, tram e metro lo stop interesserà anche le tre funicolari: Mergellina, Centrale e Montesanto. Nella stessa giornata di mercoledì disagi anche per chi vola: si fermerà per quattro ore il personale Enav di Brindisi ACC, Bologna e Verona. A causa di questa agitazione Ita Airways “si è vista costretta a cancellare 8 voli nazionali”, informa la compagnia sul proprio sito. “Sono tutti scioperi che Usb chiama a difesa dell’idea del servizio pubblico di linea e non di linea” quindi “contro la politica di disinvestimento da parte delle istituzioni, la corsa a svendere a privati e multinazionali, per piattaforme contrattuali che rivendicano gli aumenti salariali adeguati insieme a orari di lavoro umani e adeguati livelli di sicurezza, a garanzia di lavoratori e utenti”, spiega la sigla sindacale. Per il momento dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini nessun commento. Nei precedenti scioperi era intervenuto con la precettazione, ben quattro azioni del genere dallo scorso luglio a dicembre, facendo esplodere la rabbia dei sindacati.

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