Si inaugura al Museo di Capodimonte la mostra “Il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624″, dedicata al grande pittore spagnolo, considerato tra i maggiori esponenti della pittura di area naturalista e caravaggesca in Italia e in Europa.


L’esposizione, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, apre al pubblico da venerdi’ 23 settembre 2011 fino all’8 gennaio 2012. Presentata al Museo del Prado a Madrid, nella scorsa primavera, la mostra e’ organizzata dal Museo Nacional del Prado e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta’ di Napoli – Museo Nazionale di Capodimonte. Responsabile scientifico dell’edizione italiana e’ Nicola Spinosa, uno dei massimi esperti del maestro spagnolo e autore di una recente e completa monografia; il comitato scientifico, per l’esposizione spagnola, e’ composto da Gabriele Finaldi, Jose’ Milicua e Javier Portu’s. Il progetto e’ stato realizzato dalla Regione Campania – Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali, e dall’Unione Europea, in collaborazione con Banco di Napoli, Gesac, Grimaldi Lines, Metropolitana di Napoli , Amici di Capodimonte, con il Patrocinio del Comune di Napoli e della Provincia di Napoli. L’organizzazione e la promozione sono a cura di Revolution. Al Museo di Capodimonte, sono presentati circa 40 capolavori del giovane Ribera, con alcune modifiche rispetto alla precedente esposizione spagnola del Prado e, grazie anche all’aggiunta di nuove opere, si offre l’opportunita’ di approfondire uno dei momenti piu’ alti e significativi della civilta’ figurativa del primo Seicento. La mostra pone l’attenzione sui primi anni della produzione dell’artista presentando, in un confronto finalmente diretto, tele spesso oggetto di appassionato dibattito. Sara’ possibile ammirare un gruppo di dipinti, alcuni dei quali esposti per la prima volta, che documentano con grande efficacia i momenti diversi dell’attivita’ romana e i successivi sviluppi napoletani, prima che il pittore giungesse a quella svolta stilistica che lo avrebbe portato, dopo il 1624, alla piena maturita’, fase alla quale appartengono alcune celebri opere, quali il Sileno ebbro, il San Girolamo con l’angelo del Giudizio e la Trinitas terrestris e santi, esposti abitualmente nelle collezioni permanenti di Capodimonte. Jusepe de Ribera (Jativa, 1591 – Napoli, 1652), uno dei maggiori esponenti della pittura di area naturalista e caravaggesca in Italia e in Europa, giunse giovanissimo da Játiva, presso Valencia, a Roma intorno al 1608 dove lavoro’ per committenti e collezionisti sia spagnoli che locali realizzando opere di grandissima intensita’. Dopo un breve soggiorno a Parma intorno al 1610 – grazie alla protezione del marchese Mario Farnese, cugino del Granduca Ranuccio, incontrato nella citta’ pontificia – sara’ di nuovo a Roma, accolto tra i membri dell’Accademia di San Luca, trattenendosi fino al 1616, quando si trasferi’ definitivamente a Napoli, capitale del viceregno spagnolo in Italia meridionale, dove fu attivo fino alla sua scomparsa, nel 1652.

 

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