di Mario De Michele

“Mala tempora currunt et peiora premunt”. Osservando il caos politico-amministrativo che attraversa la maggioranza di Aversa, i latini esclamerebbero: “Corrono brutti tempi e peggiori incalzano”. Come per dire che al peggio non c’è mai fine. La luna di miele infatti è terminata già prima di iniziare. All’indomani della vittoriale elettorale la coalizione civica si è trasfigurata in coalizione cinica. Quando si è trattato di spartirsi i posti al tavolo i fantomatici amici si sono rivelati acerrimi nemici. Ognuno con il coltello tra i denti per rivendicare e ottenere le migliori poltrone possibili. In un baleno è abortita la promessa di Franco Matacena di nominare una giunta di alto profilo. Il sindaco non è riuscito a fermare la corsa sfrenata alle seggiole. L’esecutivo è stato formato con il bilancino, numeri alla mano. È prepotentemente tornato in voga il manuale Cencelli. È prevalsa la logica dei più forti, non quella dei migliori. La fascia tricolore ha ceduto a tutte le richieste degli alleati. Ed è nato un esecutivo qualitativamente molto scadente, salvo rare eccezioni. Dopo 10 mesi i risultati negativi di quel peccato originale sono sotto gli occhi di tutti. L’azione della squadra di governo non è ancora decollata, a volte vola come il tacchino, in altre circostanze procede a passo di gambero. La dimostrazione plastica dello stallo è la mancata approvazione del rendiconto nei termini di legge. Se tutto andrà bene lo strumento contabile approderà in assise a fine maggio. Menomale che Matacena è presidente dell’ordine dei commercialisti e l’assessore al Bilancio Mariano D’Amore è un apprezzato professore universitario. Già sul bilancio di previsione e sul documento unico di programmazione non apparvero in grande spolvero. Breve inciso, ambienti della maggioranza stanno facendo circolare la notizia dell’invio dei bilanci delle precedenti amministrazioni alla Corte dei Conti. Tutte balle. Dovrebbero sapere che i conti comunali finiscono di default al vaglio dei giudici contabili. Basterebbe chiedere a uno studentello imberbe del primo anno di Economia per averne conferma. In alternativa c’è il ritorno tra i banchi dell’università.

Giovanni Zannini

Alla falsa partenza amministrativa si è aggiunta la sempre più evidente confusione politica di una coalizione troppo eterogenea, nata sotto l’impulso di Giovanni Zannini con l’unico obiettivo di vincere. Il progetto si è arenato quando si è offuscata la stella del consigliere regionale. Nel momento in cui il progettista si è indebolito, il già fragile edificio della maggioranza ha iniziato a vacillare. E ha mostrato profonde crepe. Nel tentativo di puntellare l’amministrazione ha fatto tappa in città Zannini, che ad inizio settimana si è incontrato con il fedelissimo Giovanni Innocenti e con l’assessore di Immagina Aversa Orlando De Cristofaro. Prima delle regionali il Palazzo non crollerà. Ma con questi chiari di luna guai a sottovalutare la situazione. In meno di un anno il quadro politico-consiliare uscito dalle urne è completamente mutato. Non si contano più i cambi di maglietta. L’ultimo scossone all’assetto della maggioranza vede protagonisti Adele Ferrara e Ivan Giglio con l’adesione al gruppo Aversa Azzurra. La lista promossa da Gianpaolo Dello Vicario passa da due a quattro consiglieri. Il doppio.

Olga Diana

Poi c’è il caso Olga Diana. L’assessore indicato da Aversa Moderata ha aderito in solitaria a Forza Italia sotto l’ala protettrice della deputata Annarita Patriarca. Si è posta cioè in contrapposizione con Zannini e quindi con Innocenti, leader della lista e presidente del consiglio. Le sorti di Diana sono legate ad Aversa Azzurra. Ovviamente Zannini e Innocenti non la considerano più loro espressione. L’esponente della giunta potrebbe andare in quota Forza Azzurra con un inevitabile effetto domino. Dello Vicario potrebbe sacrificare l’assessore Tania Barella per fare spazio a un maschio. Toccherà a lui stesso o si pescherà nel mondo di Forza Italia? È tutto da definire. Per adesso Dello Vicario si è limitato ad assicurare che Forza Azzurra non chiederà poltrone. Proprio per questo c’è da preoccuparsi. Quando dice una cosa, solitamente l’avvocato ne pensa un’altra. In realtà ha già ha nel mirino la delega di vicesindaco. In questo scenario traballa, non poco, la poltrona di Alfonso Oliva. Non è un segreto che la Ferrara ha già pronto un banchetto luculliano per festeggiare la capitolazione di Oliva. La consigliera avrebbe già ingaggiato una banda musicale composta da 200 elementi e prenotato talmente tanti fuori pirotecnici da rendere necessario la presenza di quattro squadre dei vigili del fuoco per motivi di sicurezza pubblica. Chiaramente saranno invitati tutti i cittadini. Per carità, per quanto prodotto finora da Oliva nessuno sentirebbe la sua mancanza.

Giovanni Innocenti

Se Sparta piange, Atene non ride. Non contenta di aver presentato già da un bel po’ una mozione di sfiducia contro l’assessore De Cristofaro, l’opposizione ha rincarato la dose depositando nei giorni scorsi la stessa richiesta anche nei confronti dell’assessore Diana. Di questa lena non è escluso che gli esponenti della minoranza protocollino anche un atto di sfiducia ai danni del portinaio del comune. Si dice che l’ala più estremista vorrebbe sfiduciare anche uno degli addetti alle strisce blu per aver comminato troppe sanzioni per grattini scaduti. Risultato? La bulimia amministrativa dell’opposizione sortirà un “effetto rigetto”. Sul terreno politico la mozione contro De Cristofaro si affievolisce. Perde gran parte della sua valenza. Ma il vero disastro è la mozione contro Diana. Innocenti non vedeva l’ora di trovare il “killer politico” del suo ex assessore. Ed ecco l’inatteso regalo della minoranza. COn un sorriso a 32 denti il presidente del civico consesso sta già affilando le armi. Vorrebbe introdurre il voto segreto sulle due mozioni. Quella su De Cristofaro verrebbe bocciata. Mentre quella su Diana passerebbe con i voti favorevoli di Aversa Moderata. Se così fosse Innocenti dovrebbe inviare a Natale e Pasqua un cesto pieno di leccornie a tutti i membri della minoranza. Almeno per i prossimi 5 anni.

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