“Poche idee, ma confuse”, direbbe Flaiano. Anche sui nuovi orari della Ztl la maggioranza va in tilt. Ma nonostante l’evidente andatura a passo di gambero Raffaele Oliva tenta di beffare i cittadini con una narrazione social che calpesta atti e fatti. Insomma, siamo alle solite. Tanta confusione sotto il cielo dell’amministrazione comunale. Perciò facciamo ordine carte alla mano. Il 23 aprile Franco Matacena adotta un’ordinanza con il seguente oggetto: “Zona a Traffico Limitato del Centro Storico a controllo automatizzato: modifica degli orari di esercizio” (link in basso). Una settimana dopo, il 30 aprile, attorno alle 11 del mattino appaiono sui muri della città i manifesti di Mario De Michele de La Politica che serve contro il dispositivo del sindaco. Nella stessa giornata il consigliere di opposizione dirama una nota stampa per spiegare la sua posizione e quella del suo gruppo (clicca qui). “La decisione del sindaco Matacena di ridurre gli orari e le zone della Ztl – recita un passo del comunicato – è una scelta sbagliata, che va contro il benessere collettivo, contro il piano traffico approvato a larga maggioranza in consiglio comunale e contro il diritto di tutte e tutti a vivere in una città meno inquinata e più vivibile. Aversa ha già sforato i limiti di PM10 per ben 28 giorni dall’inizio dell’anno”. Nella nota De Michele aggiunge: “Abbiamo 26 km di piste ciclabili da completare, e un piano traffico pronto ad essere attuato. È assurdo e incoerente che il primo atto dell’amministrazione Matacena sia proprio quello di smontare ciò che con fatica è stato costruito”.

Mario De Michele

Il comunicato dell’esponente de La Politica che serve è del 30 aprile. Arriva in redazione in tarda mattinata. I manifesti vengono affissi verso le 11 dello stesso giorno. Battiamo con insistenza sulle date per ricostruire gli eventi con l’orologio della verità. Appena due giorni dopo, il 2 maggio, Matacena torna sui suoi passi e adotta un’altra ordinanza con lo stesso oggetto di quella precedente, varata il 23 aprile: “Zona a Traffico Limitato del Centro Storico a controllo automatizzato: modifica degli orari di esercizio”. Il nuovo provvedimento accoglie in gran parte le istanze di De Michele. Sulla pagina Fb de La Politica che serve se ne prende atto con soddisfazione. “Sulla zona a traffico limitato abbiamo avuto ragione. Il sindaco Matacena ha modificato l’ordinanza sulla zona a traffico limitato ripristinandone il limite finale a via Seggio e non più a via Magenta. Ovviamente dalla maggioranza nessuno ha fatto riferimento alla nuova ordinanza e a questo clamoroso dietrofront del sindaco e si preferisce fare vuota propaganda sugli orari” (foto in basso).

Chi è l’ideatore della “vuota propaganda sugli orari” a cui fanno riferimento gli esponenti de La Politica che serve? Ce ne sono tanti, visto che da poco sono stati “attaccati” i manifesti con la faccia e gli slogan di Matacena guarda caso proprio sulla Ztl. Ma il primo indiziato è il consigliere di Immagina Aversa Raffaele Oliva, che ieri (2 maggio), dopo l’adozione della seconda ordinanza del sindaco, ha pubblicato un post Fb intitolato: “Un po’ di ordine sulla nuova Z.T.L.” (foto in basso). Già in partenza, per un intrinseco conflitto di interessi, il componente della maggioranza dovrebbe maneggiare con estrema cautela la tematica della Ztl nel centro storico. Oliva è proprietario o comproprietario di due apprezzati locali per la somministrazione cibi e bevande e per attività di vicinato, uno in via Roma, l’altro in via Seggio. Ne consegue, per ovvi motivi, che gli orari della Ztl incidono in meglio o in peggio sulle sue attività commerciali. Ma, al netto dell’aspetto economico, il post del consigliere di Immagina Aversa è scorretto sul piano politico-amministrativo. Per fare davvero “ordine sulla nuova Ztl” avrebbe dovuto scrivere che, con la seconda ordinanza, Matacena ha recepito una buona fetta delle richieste di De Michele. Per usare le parole di Oliva sicuramente “fare è meglio di non fare”, ma non c’è nulla di male ad ammettere che ciò che si è fatto è merito dell’opposizione. Non fosse altro perché uno dei suoi due locali si chiama “Veritas”.

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IL POST DE LA POLITICA CHE SERVE

IL POST DI RAFFAELE OLIVA

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