Per la serie: “Non me ne può fregar di meno”. Enzo Guida non ha minimamente intenzione di porre fine al disastro procedurale compiuto nel conferimento dell’incarico di responsabile della polizia municipale a Nicodeme De Lucia. Nemmeno l’assunzione di Rosanna Palumbo, vincitrice del concorso (categoria D1), ha ricondotto il sindaco di Cesa sulla strada del buonsenso. A capo dei caschi bianchi infatti è rimasto De Lucia che, come fatto emergere dall’inchiesta di Campania Notizie, non possiede il profilo professionale adatto a svolgere l’importante mansione. A differenza di Palumbo che invece ha tutte le carte in regola, non può effettuare attività di polizia giudiziaria né quella stradale. L’incarico a De Lucia è stato attribuito dall’esecutivo lo scorso 7 aprile. Il primo cittadino ha firmato il decreto sindacale di conferimento di responsabile dell’area di vigilanza il successivo 15 aprile. Ciò che non si comprende è perché affidare a De Lucia un incarico annuale (il suo contratto scade il 31 marzo 2022) pochi giorni prima della conclusione delle operazioni concorsuali. Non solo. Il concorso prevede l’assunzione per 12 ore settimanali, mentre De Lucia è costato alle casse del Comune di Cesa ben 36mila euro annui per lo scavalco di 30 ore settimanali da Caivano, dov’è dipendente a tempo indeterminato. Lì è inquadrato come istruttore amministrativo informatico. L’attuale comandante dei vigili urbani di Cesa inoltre non è in possesso neppure del titolo di studio (laurea in Giurisprudenza o equipollente).

Enzo Guida e Nicodeme De Lucia

A fronte di ciò Guida non ha ancora provveduto a “sanare”, si fa per dire, un problema che è già sfociato nel penale. L’accaduto è stato segnalato all’autorità giudiziaria. E la Procura Napoli Nord sta valutando eventuali ipotesi di reato. A carico degli amministratori si potrebbero configurare, sul piano penale, l’abuso d’ufficio, sotto il profilo contabile, il danno erariale. Dal canto suo De Lucia, che non può nemmeno indossare la divisa come invece ha fatto, rischia tra l’altro le accuse di esercizio abusivo di professione e falso con il conseguente annullamento di tutti gli atti da lui sottoscritti nell’ambito di polizia giudiziaria e di quella stradale. Il caso, già finito tavolo dell’Anac, è stato sollevato anche dalla Cgil Funzione Pubblica che ha chiesto chiarimenti a Rosa Morrone, in qualità di responsabile dell’Anticorruzione. Per le mancate risposte alle precedenti sollecitazioni il sindacato è stato costretto a diffidare il segretario comunale a dare una risposta precisa sul profilo professionale di De Lucia “presso il Comune di appartenenza, ovvero se risulta quello di Istruttore direttivo di vigilanza tale da consentire allo stesso di essere utilizzato ex art 14 CCNL 22 gennaio 2004 dal Comune di Cesa con lo stesso profilo professionale”. Dopo la diffida Morrone si è limitata a fare un “copia e incolla” della risposta fornita dal sindaco Guida all’interrogazione scritta presentata dai consiglieri di opposizione Uniti per Cesa. Poca roba, insomma. Ed è facile immaginare che non si farà attendere un’ulteriore offensiva della Cgil su una vicenda che potrebbe avere risvolti clamorosi su vari fronti. Nel frattempo Guida e la maggioranza continuano a difendere una decisione indifendibile. Ma se errare è umano, perseverare è diabolico.  

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