David Packard sarebbe fiero di Enzo Guida. Il sindaco di Cesa incarna il motto dell’imprenditore e politico a stelle e strisce: “Il marketing è troppo importante per essere lasciato solo al reparto marketing”. In vista delle comunali del 2026, il primo cittadino si è posto a capo del settore pubblicità. Ma il suo campo d’azione ha superato ogni misura, ogni confine, ogni steccato. Si è allargato a macchia d’olio. Dei consigli di vita di Orazio la fascia tricolore cha metabolizzato soltanto il “carpe diem”. E infatti sta cogliendo ogni attimo per garantirsi la riconferma a sindaco, trascurando però l’altro suggerimento fondamentale del poeta romano: “l’aurea mediocritas”, ovvero la moderazione e la capacità di riconoscere e accettare i propri limiti e quelli delle situazioni in cui si è calati. Ed ecco che alcuni dipendenti comunali sfoggiano durante l’orario di lavoro i cappellini propagandistici con lo slogan elettorale “Solo cose belle”, poco prima postato sul profilo Fb di Guida con la domanda: “Noi siamo pronti, e voi?” (i due post nelle foto in basso).
La geniale idea di postare sui social le facce dei dipendenti comunali-ultrà con un breve video è venuta a Cesario Villano, lui stesso immortalato negli scatti. Oltre ad abbassare notevolmente il livello estetico – già questo indurrebbe Hegel ad un’implacabile condanna -, la presenza del consigliere comunale nelle foto denota un preoccupante sprezzo per le istituzioni che, ricordiamo en passant, anche a Cesa, seppur possa apparire strano, rappresentano tutti i cittadini. Per legge, non per gentile concessione del sovrano. La casa comunale non ha e non può avere alcuna connotazione politica. L’imparzialità è il sentiero imprescindibile della macchina burocratica. Immaginate cosa accadrebbe se i commessi della Camera dei deputati sbandierassero nel Transatlantico le bandiere di Fratelli d’Italia o della Lega, oppure se quelli del Senato indossassero la sciarpa di Forza Italia nella sala Garibaldi. Verrebbero licenziati sul colpo. Stesso esito se una cosa del genere avvenisse a Palazzo Chigi, sede del governo di tutti gli italiani, non solo di quelli che hanno votato per Giorgia Meloni e per il centrodestra.
È del tutto pleonastico segnalare qui l’incommentabile gesto di Villano, che per farla ancora più grossa ha taggato anche il sindaco Guida, ciò che in questo frangente va denunciato ad alta voce è il comportamento dei dipendenti comunali che si sono prestati a uno scempio istituzionale. Nelle mura del municipio e durante l’orario di lavoro il personale del comune non può trasformarsi in tifoseria di questa o quella parte politica. La casa comunale non è uno stadio. Meno che mai un comitato elettorale. E non ci si cimenti nell’impresa impossibile di confutare che si tratta di propaganda elettorale. Anche le pietre sanno che “Solo cose belle” è lo slogan di Guida e company. Lo si vede scritto dappertutto, anche in cielo, dove è facile aggiungere l’arcobaleno. Una sorta di nuvoletta di Fantozzi piantata in testa a tutti i malcapitati cittadini.
C’è poco da obiettare, insomma. Lo sfregio alle istituzioni va punito. La segretaria generale ha il dovere, non la facoltà, di avviare immediatamente l’istruttoria per eventuali provvedimenti disciplinari a carico dei dipendenti comunali-tifosi. Se non lo fa urge l’intervento dei consiglieri di opposizione. Ops! Non ce ne sono in giro. Allora spetta ai gruppi politici e civici “liberi” rivolgersi alla Prefettura. Dal canto suo il sindaco Guida dovrebbe pubblicamente prendere le distanze da Villano. Basterebbe un lapidario: “Sei proprio un cretino”.
Mario De Michele
IL POST DI VILLANO CON IL TAG AL SINDACO

IL POST DEL ENZO GUIDA
