Con la partecipazione straordinaria di Roberto Saviano, “Sfide” di martedi’ 28 febbraio, alle 23.15, su Rai3, racconta la favola del “Miracolo” a Caserta. La straordinaria avventura della squadra di pallacanestro che nel 1991 conquisto’ un inatteso scudetto contro gli invincibili rivali dell’Olimpia Milano, rivive attraverso immagini inedite (come quelle dell’unica partita che Michael Jordan gioco’ in Italia proprio contro il Caserta), e la testimonianza di tutti i protagonisti che fecero l’impresa: i giocatori Gentile, Esposito, Dell’Agnello, gli allenatori Marcelletti e Tanjevic; il general manager Sarti; e poi gli avversari Riva e Pittis; infine la testimonianza di un gruppo di tifosi eccellenti come gli Avion Travel. Nessuno e’ voluto mancare .

Dopo cinque emozionanti partite, il 21 maggio un’immensa folla festante si riversa per le strade. Un’intera citta’ impazzisce di gioia perche’ il tricolore e’ stato strappato a Milano e per la prima volta nella storia della pallacanestro e’ sceso nel Sud Italia. In quella gioia c’e’ anzitutto un grande sentimento di riscatto. Nella terra di Gomorra, 20 anni fa, l’espressione piu’ pulita della realta’ poteva essere solo lo sport, e in particolare, a meta’ degli anni ’80 a Caserta, il basket. Roberto Saviano racconta: “PerCaserta era qualcosa in piu’ di una semplice squadra di basket, qualcosa in piu’ di un semplice scudetto, o di una finale di coppa. Significava, innanzitutto, che c’era qualcosa di buono in un territorio da cui spesso proveniva soltanto il male, morti ammazzati, corruzione politica, immobilita’ sociale, una borghesia lenta, impigrita, biliosa. Per la prima volta quello scudetto sembrava ripagare un’idea di riforma della societa’ attraverso il talento. Questo e’ stato lo scudetto della Juvecaserta”. Quella della Juvecaserta e’ forse l’ultima storia di uno sport che non c’e’ piu’: uno sport dove il legame tra una squadra e il suo territorio era ancora fortissimo, dove i giovani talenti italiani potevano trovare posto, dove non c’era bisogno dei miliardi di qualche magnate arabo per fare un progetto.

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