C’e’ in palio un trofeo, ma prima ancora qualche milione di euro. Cosi’ la Supercoppa italiana si infiamma con due mesi di anticipo sulla partita, perche’ Juventus e Lazio non sono d’accordo sulla sede. E’ sfumata l’ipotesi Pechino, la piu’ remunerativa e Claudio Lotito avverte: ”Chiedero’ i danni alla Juventus e a chi e’ responsabile di questa storia. Mica finisce qua… La Lega – e’ la ricostruzione del presidente della Lazio – sta cercando tutte le soluzioni possibili.

La Juventus prima dice di si’, poi si rimangia tutto. Probabilmente pensano di essere la Lega e di comandare loro”. Il club bianconero pero’ non ci sta e arriva la replica, in cui si sottolinea che Lotito ”ignora evidentemente che la conquista della Supercoppa fa sorgere in capo alla Lazio il diritto a disputarla, ma non quello ad incassare una somma garantita”. Quanto all’attacco del patron biancoceleste la Juve scrive che ”le sue parole sono offensive, inaccettabili e contrarie al vero”. Quanto basta per dire che dal braccio di ferro si passa alla lite. Ancora una volta la Lega di serie A e’ in affanno quando si tratta di prendere decisioni significative. Seppur senza queste minacce, schermaglie simili sono andate in scena anche un anno fa fra i dirigenti di Juventus e Napoli. Poi, l’ultima edizione della Supercoppa si e’ svolta a Pechino la scorsa estate, e per accaparrarsi anche la prossima i cinesi hanno offerto 3,3 milioni di euro. Ma ormai quell’ipotesi e’ decaduta. Stasera e’ scaduto un ultimatum, per la verita’ non vincolante, per accettare una proposta canadese dal valore di 2,2 milioni di euro per giocare a Toronto il 10 agosto, poco dopo il termine della tournee della Juventus negli Stati Uniti, dal 31 luglio al 6 o 7 agosto. L’idea resta in piedi, cosi’ come l’alternativa di giocare il 18 agosto in Italia. All’ora di pranzo, prima della riunione della ‘Fondazione per la mutualita’ generale negli sport professionistici a squadre’, Lotito ha lanciato la prima accusa: ”E’ la Juventus che si e’ sottratta agli adempimenti e non la Lazio”. E in serata, e’ stato piu’ duro. ”Io perdo i soldi della tournee in Colombia da 1,8 milioni di euro e quelli della Cina – ha protestato il presidente della squadra che ha vinto la Coppa Italia -. Alla Lazio andrebbe bene Toronto, e anche Roma, ma la Juve sta cercando di andare a giocare a Torino. I conti si fanno alla fine, ma la Lazio si e’ attenuta ai regolamenti”. Dagli uffici della Lega e’ passato anche il ds della Juventus Fabio Paratici, ma non si e’ incrociato con Lotito, che negli ultimi giorni non si e’ confrontato direttamente con il presidente bianconero Andrea Agnelli. ”Che ci parlo a fare? – ha risposto Lotito – Si e’ preso un impegno davanti all’assemblea e lo ha disatteso. E’ gente che dice una cosa al mattino e poi se la rimangia. Per fortuna che c’erano 19 presidenti. Se non troviamo una soluzione, decidera’ l’assemblea”. La prossima sara’ entro la fine di giugno.

 

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