Le donne in gravidanza sono oggi più attente al consumo di bevande alcoliche ed il 65% di coloro che hanno avuto un figlio sa che non bisogna assumerle, tuttavia sono ancora molte quelle che non ‘smettono’ del tutto tanto che una su 3 fra le consumatrici non sospende l’alcol.

Inoltre, il 67% non conosce bene i limiti di rischio e considera non pericolosa un’assunzione saltuaria. Questa la fotografia di Doxa per AssoBirra (Associazione Nazionale dei produttori della birra e malto) su un campione di 800 donne tra i 18 e i 44 anni, in gravidanza, con figli o senza. Dall’indagine emerge che le donne sono complici dei compagni, che nel 92% dei casi sono i primi a sapere della gravidanza anche se poi non sempre sono ‘desiderati’ in sala parto, e in 7 casi su 10 hanno almeno una paura legata alla salute del feto e sono pronte, anche se a volte parzialmente, a fare rinunce su cibo e alcol. Il 60% dichiara di sapere che “esistono rischi di malformazione o problemi fisici”, il 5% parla di “rischio aborto”, mentre il 14% “sa che esistono rischi, ma non sa quali siano” e il 20% pensa che “non ve ne siano proprio a patto di bere poco”. Per aumentare le conoscenze, AssoBirra e Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) lanciano, fino al 9 agosto, la terza edizione di “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere”, con il sito www.seaspettiunbambino.it, un videomessaggio dell’attrice Francesca Cavallin e una partnership con www.alfemminile.it che aprirà una sezione, dove Enrico Vizza, segretario Sigo, risponderà ai quesiti. “Come produttori di una bevanda con alcol, anche se in piccola parte, siamo in prima linea per diffondere una corretta cultura del bere”, spiega Alberto Frausin, presidente AssoBirra, mentre Paolo Scollo, presidente Sigo, evidenzia: “Ancora oggi, nel 68% dei casi è il ginecologo o medico di fiducia la persona a cui si rivolgono le donne per informazioni, il 13% lo fa sui blog per mamme e un altro 13% sui forum specializzati. La partnership con alfemminile.it e’ un modo nuovo per dialogare”.

 

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