“Abbiamo aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti: in queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia, in conferenza stampa, sulla vicenda delle due ragazze morte a causa della piena del Natisone e sul terzo ragazzo ancora disperso. “Condurremo tutti gli accertamenti del caso – ha aggiunto -, per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale”. “Patrizia ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta”. Lo ha reso noto il Procuratore di Udine, Massimo Lia, relativamente alla vicenda del Natisone. “La prima chiamata è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi – ha precisato – Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz’ora. Da una situazione di apparente tranquillità, quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti”. “Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. Ha detto ‘Chiamate mia mamma’”. E’ lo sfogo, fatto al Messaggero Veneto, della mamma di Patrizia Cormos, la ragazza di 20 anni travolta e uccisa dalla piena del fiume Natisone, a Premariacco (Udine). Per la prima volta dal dramma di venerdì, la donna ha rilasciato brevi dichiarazioni sulla vicenda: “Era un angelo – ha ricordato – studiava tanto e lavorava per mantenersi. Dopo l’esame all’Accademia, sostenuto proprio venerdì mattina, mi ha chiamata e mi ha detto ‘sono stata bravissima, ho saputo tutto'”. Si è aperta oggi nella Casa Funeraria Mansutti al cimitero urbano di San Vito a Udine la camera ardente per Bianca Doros e Patrizia Cormos, le due ragazze scomparse nella piena del Natisone nei pressi del Ponte Romano di Premariacco il 31 maggio e le cui salme sono state recuperate il 2 giugno. Alla camera ardente sono giunti i familiari delle due giovani, entrambe di origine romena, che sono stati accolti dal prefetto e dal questore di Udine e dai comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Le due ragazze sono state vestite da sposa secondo la tradizione del loro Paese di origine. Tanti cittadini si sono già recati in visita alla camera ardente dove le giovani rimarranno fino a domani alle 16 quando sarà celebrato un momento di preghiera da due sacerdoti, uno ortodosso e uno cattolico. In mattinata è atteso l’arrivo del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni per un saluto.