NAPOLI – La commissione Scuola, presieduta oggi dal consigliere anziano Aniello Esposito, ha discusso delle tariffe dei servizi a domanda individuale relativi all’infanzia (asili nido e scuola materna comunale) che dovranno essere definite nell’ambito del bilancio di previsione.

 

L’assessora all’Educazione, Annamaria Palmieri, ha spiegato che la riflessione sull’eventuale revisione dell’attuale sistema tariffario – fondato su cinque fasce di reddito e con una quota mensile per fascia che va da un minimo di 5 euro ad un massimo di 68 euro – scaturisce dall’adesione al piano di rientro dal debito, che impone, per tutti i servizi a domanda individuale, una copertura del 36%. Con gli ipotizzati ritocchi, che porterebbero ad uno sdoppiamento della prima fascia di reddito in modo tale da mantenere l’attuale tariffa di 5 euro per i soli redditi zero e portare a 9 euro la compartecipazione per i redditi restanti, e ad un aumento per le altre fasce di dieci euro, il recupero sarebbe pari a tre punti percentuali (dal 21 al 24%). Anche la riduzione per il secondo figlio, attualmente pari al 50%, è ancora da definire. Il servizio in questione, ha sottolineato l’assessora, pur rientrando tra quelli a domanda, va preservato e considerato nella sua indispensabilità per la vita dei cittadini, circostanza che ne impedirebbe una valutazione analoga agli altri.

 

Intorno all’ipotesi di ritocchi tariffari, si è svolta la discussione con gli interventi dei consiglieri presenti. Accanto all’inevitabile revisione delle tariffe, è decisivo potenziare la lotta all’evasione, così come già richiesto dal gruppo di Italia dei Valori con un apposito ordine del giorno prodotto in Consiglio (Frezza); non è pensabile un aumento delle tariffe, peraltro insufficiente al raggiungimento degli obiettivi imposti dal piano di rientro, a fronte di un servizio dalle caratteristiche rimaste inalterate, mentre sarebbe utile che gli uffici competenti fornissero un quadro complessivo di tutti i servizi a domanda individuale per un raffronto tra gli stessi (Beatrice); non va operato nessun aumento delle tariffe in mancanza di servizi aggiuntivi (Aniello Esposito); non è possibile prospettare all’utenza un’ipotesi di aumento che risulterebbe incomprensibile rispetto alle carenze del servizio lamentate nel corso degli ultimi anni, mentre occorrerebbe agire, laddove possibile, per una riduzione dei costi (Molisso); i vincoli imposti dall’adesione al 174 impongono interventi, ma le decisioni vanno assunte ragionando in modo allargato sull’intera platea dei servizi a domanda e, all’interno di ogni singolo servizio, operando un’ulteriore differenziazione per valutare dove sia possibile ritoccare verso l’alto le tariffe (Gennaro Esposito).

 

 

 

 

 

 

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