Lotti di gioielli e I-phone offerti in televendita su alcuni canali del digitale terrestre a prezzi piu’ che stracciati, erano in realta’ patacche di nessun valore. Almeno quattromila le persone, abitanti in diverse zone d’Italia, che, convinti di approfittare di un’occasione, hanno fatto l’acquisto accorgendosi del raggiro soltanto dopo aver ricevuto la merce, pagata contrassegno al corriere.

Sei i denunciati per frode in commercio e truffa. Residenti a Valenza (uno dei grandi centri d’eccellenza in Italia nell’arte orafa) e in altri paesi dell’Alessandrino, i truffatori sono gia’ noti per altri raggiri compiuti in passato. Le indagini dei carabinieri sono partite da denunce presentate dai clienti, prima per i gioielli fasulli e da meta’ settembre per i telefonini, offerti a 299 euro. Un ”giro” che in sei mesi avrebbe fruttato agli indagati almeno 300 mila euro. Sulla carta i denunciati fanno capo a due aziende di Valenza operanti nel settore della produzione e commercializzazione di gioielli e una di Pontecurone, nel Tortonese, per gli I-phone. In realta’ ”lavoravano” in casa confezionando i pacchetti da spedire. In un paio di abitazioni e su un’auto i carabinieri hanno trovato e sequestrato una decina di sacchi colmi di paccottiglia. Invece dei monili in oro e pietre preziose reclamizzati nelle televendite, bigiotteria di nessun valore che provocava allergie e arrossamenti a chi li indossava. Anche chi ordinava il telefonino, riceveva la stessa bigiotteria. Le indagini dei carabinieri proseguono.

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