Il Reddito di cittadinanza cambia veste e si avvia a trasformarsi in un beneficio con un arco temporale limitato, almeno per i percettori ritenuti occupabili, oltre 100mila in Campania. Una misura di inclusione attiva, secondo i piani del governo, tanto che allo studio c’è anche l’utilizzo di un nuovo nome – l’acronimo Mia – per designare il sussidio. La nuova misura scatterà forse alla fine dell’estate, in coincidenza con la conclusione della proroga di sette mesi già concessa ai percettori del Reddito di cittadinanza. Il sussidio non sarà cancellato, ma i cambiamenti principali, rispetto alla misura ancora in corso, determineranno una sostanziale riduzione del numero dei beneficiari. Il restringimento della platea è, da sempre, uno degli obiettivi della riforma. La bozza allo studio del ministero del Lavoro prevede la conferma del beneficio – forse con cifre analoghe a quelle attuali – per le categorie fragili. Ovvero quei nuclei familiari che abbiano al loro interno almeno un minorenne, un anziano over 60 o un disabile. 18 mesi la durata del sussidio, con la possibilità del rinnovo, per un arco di tempo più ridotto. Per tutti gli altri, le condizioni muteranno radicalmente. La presenza, all’interno di un nucleo familiare, di almeno una persona di età compresa tra 18 e 60 anni – e perciò identificata come occupabile – comporterà subito la concessione di un sussidio di importo inferiore a quello attuale per 12 mesi, con la possibilità di un solo rinnovo per altri 6 mesi. Il piano prevede, quindi, la graduale perdita del beneficio per quella platea di percettori considerata potenzialmente occupabile. Una stima sul loro numero è ancora piuttosto approssimativa, tenuto conto dei continui mutamenti dell’intera platea dei percettori, a causa dei numerosi casi di decadenza verificatisi soprattutto negli ultimi mesi. Tuttavia, dai primi calcoli effettuati, è possibile stimare in poco più di 400mila sul territorio nazionale le famiglie coinvolte. La graduatoria degli occupabili vede ancora la Campania al primo posto tra le regioni, con un numero che, secondo i dati Anpal, corrisponde a poco più del 25 per cento del totale. In Campania, dunque, risiedono almeno 100mila soggetti che subiranno prima la riduzione dell’importo del sussidio, con l’avvio della nuova misura, e in seguito potranno beneficiare di un solo rinnovo, vincolato all’obbligo di accettare subito un’eventuale offerta di lavoro, ritenuta congrua. La platea dei circa 100mila occupabili – su 258mila nuclei familiari percettori a febbraio 2023, fino a coinvolgere in tutto 635mila persone – include un alto numero di soggetti con un livello di scolarizzazione piuttosto basso, che dovranno sottoporsi ad un periodo di formazione. A questo proposito, «sono 198mila – spiega il ministero del Lavoro – i percettori di reddito di cittadinanza che, nell’ambito del Programma Garanzia Occupazione Lavoro (GOL), sono stati indirizzati verso percorsi di inserimento lavorativo e di aggiornamento o riqualificazione delle competenze». La quota di percettori in fase di formazione corrisponde a circa due terzi del totale dei percettori convocati. Sono oltre 47mila, invece, i fruitori del reddito per cui è stata individuata e concordata un’attività formativa da svolgere. In Campania il programma GOL, nato proprio per i percettori di Rdc e poi sviluppatosi fino a includere altri disoccupati, a partire dai beneficiari di Naspi, è in evoluzione. «I disoccupati presi in carico dal programma Gol – spiega l’assessore regionale al Lavoro Antonio Marchiello – sono oltre 115mila. Tra questi, almeno il 40 per cento di essi sono percettori del sussidio». Quello della carenza di formazione è sempre stato una delle motivazioni principali, a giudizio degli addetti ai lavori, dell’elevato tasso di disoccupazione. E proprio su questo fronte occorrerà accelerare, anche per quanto riguarda i beneficiari della misura di sostegno alla povertà. La profilazione in corso, da parte della Regione, ha portato, finora, alla presa in carico di oltre 40mila percettori del reddito di cittadinanza, che saranno indirizzati presso i Centri per l’impiego. Tra le possibili novità della nuova misura di sostegno, c’è anche l’abbassamento della soglia Isee, uno dei requisiti base per presentare la domanda. Dai 9360 euro attuali si dovrebbe passare a 7200 euro. Anche in questo caso, l’effetto è quello di una riduzione del totale dei beneficiari. In Campania, nel 2022 – secondo i dati Inps – sono state 1milione 382mila le istanze presentate per ottenere la certificazione, con un valore medio Isee di 10mila913 euro.

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