Israele lancia di fatto una dichiarazione di guerra all’Iran con il messaggio alla nazione di Netanyahu, che afferma: “Risponderemo all’Iran, ne abbiamo il diritto. Ha lanciato centinaia di missili, è dietro a tutte le minacce”. Atteso a Tel Aviv il comandante del Centcom – il comando militare centrale Usa – Michael Kurilla, che dovrà coordinarsi con l’Idf. Intanto l’esercito israeliano espande le operazioni di terra e aeree a Gaza per il 7 ottobre e nuovi violenti raid sono stati effettuati in Libano. Hamas, attraverso il ministero della Salute di Gaza, afferma che è salito a 26 morti il bilancio del raid israeliano della scorsa notte sulla moschea a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Il precedente bilancio, stilato dai servizi di soccorso, indicava il numero di 21 vittime. “Il numero di martiri provocati dagli attacchi della forza di occupazione alla moschea dei Martiri di Al Aqsa e della (annessa) scuola Ibn Rushd ha raggiunto il numero di 26, con molti altri feriti”, dice il ministero in una nota. Nel suo comunicato, l’Idf ha affermato di aver compiuto un “attacco di precisione sui terroristi di Hamas che stavano operando in un centro di comando e controllo”, senza precisare il numero le vittime. Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 41.870 persone sono state uccise in quasi un anno di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende 45 morti nelle ultime 24 morti, secondo il ministero, che ha dichiarato che 97.166 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza – in 256 nelle ultime 24 ore – dall’inizio della guerra, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre. Sul campo di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, Israele ha lanciato una nuova operazione di terra: lo ha annunciato ufficialmente l’Idf in un comunicato. “L’operazione andrà avanti per tutto il tempo necessario per distruggere sistematicamente le infrastrutture terroristiche nella zona” di Hamas, si legge nel comunicato, citato dal Times of Israel. L’Idf afferma di aver preso di mira con raid aerei e cannoneggiamenti i depositi di armi e munizioni, tunnel e cellule operative e altri obiettivi.

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