Rimaste per tre giorni senza acqua calda e gas in convento dopo il passaggio da un fornitore del servizio ad un altro – avvenuto, sembra, con l’intervento di un venditore porta a porta molto ‘spregiudicato’ – le suore benedettine di Cesena hanno risolto il problema grazie all’ intervento dei carabinieri e del sindaco Paolo Lucchi.

Un disagio non indifferente per la piccola comunita’ di via Celincordia, composta da nove consorelle fra gli 80 e i 90 anni. Due anni fa – riporta la stampa cittadina – si presento’ al convento un rappresentante di una compagnia privata del settore energetico, e alla responsabile offri’ tariffe vantaggiose per la fornitura del gas. Un mese dopo arrivo’ la comunicazione che il convento era diventato cliente della nuova compagnia, che nel frattempo aveva provveduto a disdire il contratto con il precedente gestore. Si e’ poi scoperto che le firme apposte sul nuovo contratto erano state contraffatte, ha riferito la commercialista del convento, che ha presentato una denuncia alle forze dell’ordine ed e’ riuscita a riattivare il contratto con il precedente gestore. Ma nei giorni scorsi, a causa di un insoluto pregresso di 3.000 euro, le utenze sono state staccate, e nonostante il sollecito pagamento con un bonifico non sono state subito riattivate. A quel punto le suore si sono rivolte ai militari; questi hanno chiesto l’intervento del sindaco, il quale a sua volta si e’ attivato con il gestore del servizio per il sollecito ripristino della fornitura, ottenuta accelerando i tempi tecnici necessari in questi casi.

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