
di Mario De Michele
Tutto in 48 ore. Come nel film di Walter Hill con Nick Nolte ed Eddie Murphy. Prima l’approvazione in blocco degli strumenti contabili (clicca qui). Poi il varo della nuova giunta. Ora Antonino Santillo e la squadra di governo devono scendere dalla cyclette, per non continuare a girare a vuoto, e salire su un’auto da Formula 1, perché nei primi 20 mesi di mandato sono rimasti fermi sulla griglia di partenza. I cittadini non hanno udito nemmeno il rombo del motore. Dal tubo di scappamento dell’amministrazione comunale è uscito soltanto fumo. In qualche caso nerissimo, come nella scandalosa vicenda dell’appalto diretto da 30mila euro alla GE.FIN.PA. di proprietà di una cittadina ucraina, oppure come in alcuni affidamenti sempre senza gara a ditte neonate, attivate tre mesi prima e con un ribasso del 2%. Per non parlare del fumo grigio che aleggia sulla possibile nascita di un mega impianto fotovoltaico sui vasti terreni agricoli, devastante per il comparto e per l’identità ambientale della zona atellana, e dell’istallazione con il silenzio-assenso degli uffici comunali dell’antenna per la telefonia mobile nel parcheggio del “Fabulae”, a due passi dall’asilo Don Milani. In fumo anche molte opere pubbliche, avviate e non ancora terminate, con alcune strade che rimandano allo scenario apocalittico di Gaza. Oltre al continuo singhiozzare del servizio di raccolta rifiuti fortemente lesivo del decoro urbano. Ad aggravare la situazione i doppi turni nelle scuole, croce di genitori e alunni e dell’intera comunità scolastica, da mesi alle prese con enormi disagi didattico-organizzativi. Tematiche elencate all’ingrosso. Snocciolare il lungo rosario dei problemi richiederebbe molto tempo e fiumi di inchiostro. Non vogliamo infierire.

I SUPERPOTERI DEL FUNZIONARIO DELLA VALLE
Proviamo a proiettarci verso il futuro. In 48 ore sono state poste le basi alla “fase 2” dell’amministrazione Santillo. Nella giornata campale dell’11 marzo la giunta, monca di due assessori, quelli di Orta al Centro, ha dato l’ok al bilancio di previsione 2025-2027, al documento unico di programmazione, al piano annuale dei flussi di cassa 2025, allo schema del piano triennale delle opere pubbliche 2025-2027, al piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2025-2027 e al programma triennale degli acquisti di forniture e servizi 2025-2027. Nella stessa giornata, che enfaticamente abbiamo accostato alla presa della Bastiglia, il sindaco Santillo ha decretato la nomina ad interim della segretaria generale a responsabile del settore finanziario, la revoca di Maria Marsilio da capoarea dello stesso comparto, l’accoglimento della rinuncia al licenziamento di quest’ultima e l’incarico di nuovo funzionario a Pasquale Della Valle, assunto a scavalco per 6 ore settimanali per due mesi e proveniente dal comune di Castel Morrone. Sempre l’11 marzo, cioè appena nominato, Della Valle si è trasformato in Ercole e ha redatto tutti gli strumenti contabili sopra citati. Avrà sudato almeno il doppio delle proverbiali sette camicie.

LA “VECCHIA” GIUNTA UN DISASTRO TOTALE
Oggi (13 marzo) è stata la giornata delle nomine dei nuovi assessori e del parziale rimescolamento delle deleghe. Su indicazione di Giuseppe Massaro, divenuto il vero dominus della “nuova” maggioranza, Santillo ha aperto le porte dell’esecutivo a Luigi Macchia, mentre su proposta del consigliere indipendente Ciro Palladino ha conferito l’incarico a Elvira Caccavale. La delega di vicesindaco è finita nelle mani di Pasquale Pellino, che ha ceduto la Protezione civile per occuparsi anche del Cimitero. Un vicesindaco superassessore in quanto è delegato anche a Politiche sociali e Ambiente. Tanta roba. Molto delicata e impegnativa. Finora Pellino non ha brillato, ma trovare uno spiraglio di luce nella precedente giunta è impresa ardua, probabilmente impossibile. Non hanno fatto meglio gli ex assessori di Orta al Centro Andrea Villano e Florentia Lamberti. Anzi, ad onor del vero, sono stati decisamente deludenti. Così come non si è particolarmente distinto Tonino Russo nel campo minato dell’Urbanistica. Ma quanto meno non si è lasciato trascinare in pagliacciate social, eccezion fatta per qualche “like”, a suo dire, “involontario”. Un “like” a sua insaputa come per la vicenda ben più seria dell’ex ministro Claudio Scajola, peraltro assolto per l’acquisto di una casa senza che ne fosse a conoscenza. Se Russo, sempre riservatissimo, uscisse dalle tenebre congedando qualche principe decaduto non farebbe male. La competenza non gli manca.

CINQUEGRANA, NON APRITE QUELLA PORTA
Un capitolo a parte merita invece l’assessore riconfermato Annalisa Cinquegrana. Al municipio si dovrebbe ricavare una stanza a quelle riservate al sindaco, alla giunta e al presidente dell’assise: Stanza Cinquegrana. Con l’avviso a dipendenti e cittadini: “Non aprite quella porta”, sottotitolo: “Tanto dentro non c’è nessuno”. Così si darebbe un senso metafisico alla sua permanenza nell’esecutivo, come per dire: “C’è, ma non si vede”. Per la Cinquegrana bisogna fare un atto di fede. Agnosticismo e ateismo non sono concessi. In verità, la stanza dovrebbe essere intitolata a suo cognato Gianfranco Piccirillo che, non si riesce a capire come faccia, pur non avendo carte in mano, “esprime” il sindaco e un assessore. Nella politica ortese Piccirillo è un ibridazione tra Highlander e Houdini. È sempre al centro delle dinamiche del potere ed è un prestigiatore insuperabile. Meriterebbe la prossima candidatura a sindaco, se non si frapponesse sul suo cammino il demiurgo Massaro, che già studia da fascia tricolore. E il povero Santillo? Addio sogni di gloria. È già considerato acqua passata dai suoi stessi alleati. Dovrà tornare a lavorare. Per carità, non è un dramma. È quello che fanno i cittadini per vivere. E purtroppo spesso non basta nemmeno per vivere dignitosamente o nel benessere. Se li sognano 4.100 euro al mese.

NUOVI ASSESSORI OK, MA SANTILLO SI SMENTISCE
Torniamo ai nuovi assessori. Due nomi validi, non vi è dubbio. Ma com’è possibile che in un paese di 30mila abitanti come Orta di Atella non ci siano professionisti del posto per amministrare la città? Misteri ingloriosi. In ogni caso Luigi Macchia, che lavora con Massaro, è un valente ingegnere ed una persona perbene. Il presidente del consiglio ha fatto un’ottima scelta. Sul piano politico sorge però un problema, quanto meno di logica. Chi lo ha nominato assessore, ossia Santillo, ha recentemente addebitato all’amministrazione Villano, sciolta per camorra, molti dei problemi ereditati dall’attuale squadra di governo (foto in basso). Sapete chi era assessore della giunta Villano? Proprio Macchia. Fino allo scioglimento. Ergo, Santillo ha scelto come assessore uno dei componenti dell’esecutivo Villano, sciolto per camorra e additato come uno dei principali artefici del disastro odierno. Direbbe Oscar Wilde: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”. Ma nella “nuova” maggioranza c’è addirittura chi ha fatto peggio. Alcuni componenti di spicco del primo gruppo consiliare, Prospettiva Futura per Orta, hanno sottoscritto un documento nel quale si consigliava all’ex sindaco Villano di “stare sereno e restare sciolto”. Tra i firmatari figurano consiglieri “sciolti” assieme a Villano. Ottavo corollario alla legge di Murphy: “I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere”. Oppure, mutuando Flaiano: “Il cretino è sempre illuminato da lampi di imbecillità” (clicca qui). Ma passiamo all’altra new entry in giunta: Elvira Caccavale, apprezzata commercialista, già assessore a Nola, suo comune di origine, e a Castel Volturno. Anche in questo caso nulla da eccepire. In un ente in dissesto scegliere un tecnico, peraltro di spessore, per il settore Finanze e Tributi è politicamente condivisibile. Ma è altrettanto politicamente incomprensibile la decisione di approvare gli strumenti contabili due giorni prima dell’ingresso nell’esecutivo di Caccavale. Logica avrebbe voluto che prima fosse stato nominato l’assessore al ramo, poi si approvassero documenti come il bilancio di previsione. Stessa cosa per Macchia, delegato ai Lavori pubblici. Prima lo nomini, poi vari il piano triennale delle opere pubbliche. Logica elementare. Non serve evocare Platone o Aristotele. Qualcuno di buona volontà lo spieghi a Santillo.

BASTA BALLE SPAZIALI: FATTI E ATTI, NON PAROLE
Conclusione. È iniziata la “fase 2”. Lo scaffale delle scuse è stracolmo. Lo sgabuzzino dell’eredità del passato è strapieno. La narrazione del complotto demo-pluto-massonico è una balla fluttuante nello spazio. Ora è il tempo del fare. Santillo e Massaro non hanno più paraventi. Orta al Centro, Fare Democratico per Orta Verde e Scelta Civica sono all’opposizione, ovvero non sono più un problema, semmai lo siano mai stati. La “nuova” maggioranza è ampia e gode di numeri consistenti. La giunta novellata c’è. Bene, vediamo la squadra di governo cosa sarà in grado di risolvere. Hic et nunc. Perché ha girato a vuoto per 20 mesi. Perché altro fumo negli occhi dei cittadini non li accecherebbe confondendo le acque. Li farebbe giustamente imbestialire. Non ne possono più dell’immobilismo amministrativo. Sono stufi dei giochi di Palazzo. E pretendono fatti, non parole. È l’unico modo per fare davvero il bene di Orta di Atella.
IL POST DI SANTILLO SU SCIOGLIMENTO VILLANO
