Sarebbero oltre 200 le persone morte nel naufragio di due gommoni avvenuto due giorni fa davanti alle coste libiche. A raccontarlo sono stati i nove superstiti, originari del Mali e del Senegal, raccolti da un mercantile italiano e giunti stamane a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera.
Ma forse un altro gommone con un centinaio di migranti a bordo sarebbe disperso, secondo quanto hanno riferito due dei nove superstiti. I barconi salpati dalle coste nordafricane, dunque, sarebbero stati in tutto quattro. Uno, con 105 migranti 27 dei quali sono poi morti per assideramento, è stato soccorso da due mercantili; altri due gommoni con 105 e 107 profughi sono stati invece capovolti dal mare in tempesta e nove superstiti sono stati raccolti da un rimorchiatore. Del quarto gommone, con un altro centinaio di migranti, non si hanno invece notizie. Alle operazioni di soccorso e di ricerca dei dispersi stanno partecipando le motovedette della Guardia Costiera, che hanno sfidato il mare Forza 8 per raggiungere la zona del disastro e trasferire a Lampedusa i sopravvissuti, oltre a un aereo Atr 42 dello stesso corpo. I due gommoni avrebbero fatto naufragio lunedì pomeriggio, tra le 15 e le 16, dopo essere stati capovolti dalle onde del mare forza 8. I nove superstiti sarebbero riusciti a salvarsi rimanendo aggrappati disperatamente ai tubolari prima di essere soccorsi da un rimorchiatore italiano. La Guardia Costiera, che negli ultimi due giorni ha partecipato con grande impegno e spirito di abnegazione alle operazioni di soccorso che si sono svolte al limite delle acque libiche, sta valutando il racconto dei nove superstiti. La zona del naufragio, nonostante le proibitive condizioni meteo, è già stata perlustrata dalle unità intervenute sul posto e da un aereo Atr 42 alla ricerca degli oltre 200 dispersi sulla cui sorte non vi sarebbero purtroppo speranze.