“Nei giorni scorsi, l’ex sindaco Mario Masi, ha di nuovo rese pubbliche alcune sue esternazioni senza fondamento. Non avendo nulla da fare, pretende di dare insegnamenti sui finanziamenti e sui progetti comunali, quando la cosa migliore sarebbe quella di tacere, visti i risultati conseguiti sul campo”. E’ il duro affondo della maggioranza che sostiene il sindaco di Carinaro Annamaria Dell’Aprovitola. “La delibera – continua – della Giunta Regionale, la n. 17 del 16.9.2015, prevede espressamente i criteri per la costruzione di “scuole innovative”. Allegato alla delibera c’è anche l’elenco dei Comuni che potevano far domanda per ottenere il finanziamento. Elenco che viene fuori da una serie di criteri stabiliti a monte dal Miur sulla base di specificità territoriali indicate dalla Regione Campania. Il Comune di Carinaro non era in questo elenco, per cui non aveva diritto a presentare alcun progetto in merito. Intanto il Comune di Carinaro ha partecipato ad una bando per finanziare indagini diagnostiche sui solai sugli edifici adibiti a scuole pubbliche ed ha ottenuto un finanziamento sia per la scuola materna, sia per la scuola media. Il Comune di Carinaro ha partecipato anche ad un bando per il fotovoltaico (grazie all’impegno di tutto l’ufficio tecnico comunale) che è stato finanziato. Ha partecipato ad un bando per la ristrutturazione della Torre Civica (orologio pubblico) dove è risultato idoneo, ma non finanziato, e altri progetti sono in itinere. Nei trascorsi cinque anni, l’unico lavoro pubblico cui ha ottenuto i finanziamenti l’amministrazione di cui era sindaco Masi, è stata quello per la sistemazione di via Alessandro Volta. Ma qui c’è un pasticcio sotto che alla fine ha mandato tutto a carte quarantotto. In realtà di 800 metri di strada, solo 200 sono di proprietà del Comune. Ma anche su quei 200 metri è venuto a mancare il parere preventivo delle Ferrovie dello Stato perché le distanze dalla linea ferrata non erano conformi alla legge. Peraltro, il sindaco emerito, Mario Masi, ha chiesto alcuni mesi fa l’accesso agli atti, per verificare se fosse stato lui a dichiarare il falso, e cioè se quella strada era stata dichiarata di proprietà del Comune quando invece non lo è. Quando ha visto che la firma sotto quella dichiarazione era stata apposta dal responsabile dell’ufficio Tecnico, ha baciato il foglio di carta e ha guardato in cielo, come per esclamare: “Me la sono scansata anche questa volta”. Per non parlare del progetto del Cimitero che in parte è autofinanziato con l’acquisto dei loculi, ma per il doppio della spesa è andato a carico del bilancio comunale, facendo ricadere i costi anche sui cittadini che i loculi non li hanno comprati. Una gestione a dir poco scellerata di questo progetto. Alla fine la spesa per i loculi è stata di 494.427.64 euro. Mentre tutti i cittadini che non hanno comprati i loculi, hanno dovuto caricarsi di una spesa di 826.794,76 euro. Fate voi i calcoli se questa è una oculata gestione delle risorse pubbliche. Non aggiungiamo nulla di più. Solo un consiglio: Forse è arrivato il tempo di andare a raccontare le favole ai nipotini”

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